'Siamo stati noi a proporre all'amministrazione soluzioni rimaste pero' lettera morta''. Cosi' Celso Cioni di Confcommercio L'Aquila, innescando dal web un dibattito sui maxi affitti. Immediata la replica del sindaco Massimo Cialente: ''Una volta per tutte, vorrei chiarire che la possibilita' di calmierare le ricollocazioni delle imprese artigiane e commerciali, cosi' come quella dei fitti delle abitazioni, non e' possibile perche' non vi sono strumenti normativi; l'unico controllo, in questi casi, e' quello sociale che passa attraverso un'informazione pubblica, non voglio dire una denuncia dello sciacallaggio di alcuni aquilani su altri aquilani, dei prezzi attuati da alcune strutture ricollocate in centri commerciali, spesso anche abusivamente''. ''Anziche' prendersela con chi non ha alcuno strumento per intervenire, forse, le associazioni di categoria avrebbero dovuto denunciare alcuni fitti che vanno dai 6 ai 12 mila euro - tuona il Primo cittadino - Almeno 'sindacalmente' un'azione di denuncia andava fatta''. ''Se passasse una norma di tutela - conclude Cialente, dopo aver esaminato, dimostrandone l'inapplicabilita', le diverse forme di intervento chieste da Confcommercio per le sue imprese - finirebbe anche l'orrendo ricatto che quotidianamente alcuni immobiliaristi stanno perpetrando, come Cioni sa bene, ai danni dei nostri commercianti. Imprenditori spesso usati come scudi umani perche' posizionati in strutture non in regola urbanisticamente e rispetto ai quali confesso di vivere con la mia Giunta ed i tecnici del Comune un grande imbarazzo e preoccupazione per il loro destino''
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