''Forti dubbi e preoccupazione sulla gestione dell'Azienda comprensoriale acquedottistica (Aca) di Pescara, in relazione alla recente decisione dell'amministratore unico di presentare il concordato preventivo''. Cosi' la Cisl e la Femca Pescara, secondo cui ''l'aver presentato la domanda a pochi giorni dal termine per il rinnovo della concessione ci sembra pericoloso per le sorti future dell'azienda stessa''. ''Speriamo non sia una mossa per avere mani libere nella gestione dell'azienda - dicono il segretario Femca Pescara e quello provinciale Cisl, Stefano Di Crescenzo e Umberto Coccia -, come per esempio il taglio del personale finalizzato alla riduzione dei costi. Dobbiamo evitare che tutti i cittadini paghino attraverso l'aumento delle tasse una gestione fallimentare dell'acqua''. Secondo il sindacato, che chiede all'Aca una ''convocazione urgente'', serve ''un'immediata riforma dell'intero settore attraverso l'affidamento del servizio all'Associazione dei Comuni d'Abruzzo, al fine di evitare che il servizio idrico passi nelle mani dei privati. E' appena il caso di ricordare - si legge in una nota - che la legislazione vigente prevede che i Comuni soci inseriscano in bilancio le perdite di loro competenza per la necessaria ricapitalizzazione. E' di tutta evidenza la grave ripercussione negativa sulle gia' sofferenti finanze degli enti locali, alcuni dei quali possono rischiare perfino il dissesto finanziario''.
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