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Pubblicato il 28/10/2013 21:09

Aca, approvata la revoca del Consiglio d'Amministrazione

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Sarà pubblicato un avviso per la individuazione dell'amministratore unico

L'Assemblea dei soci dell'Azienda comprensoriale acquedottistica (Aca) di Pescara ha votato all'unanimita' la proposta, avanzata da un gruppo di soci di cui si e' fatto portavoce il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, che prevede la ''revoca dell'attuale presidente del Cda per giusta causa'' e di ''individuare quale forma di governo quella dell'amministratore unico''. Lo fa sapere, con una nota, la stessa Aca, al termine dei lavori. La proposta votata dall'assemblea prevede, inoltre, di ''demandare agli organi competenti la pubblicazione dell'avviso per la individuazione dell'amministratore unico e di indicare quale termine perentorio, non derogabile, per la pubblicazione dell'avviso il giorno 31-10-2013''. Nel corso della riunione odierna e' stata anche votata l'integrazione dell'ordine del giorno della prossima assemblea, prevista per il 22 novembre, per quanto riguarda la ''nomina dell'amministratore unico e determinazione del compenso''. Nel corso dell'assemblea, i soci hanno votato a maggioranza anche la presa d'atto delle dimissioni del consigliere Concetta Di Luzio. Sono stati inoltre ritirati i punti relativi all'approvazione della bozza di Regolamento per la nomina dei componenti del Cda di Aca Spa in House Providing e la nomina dei componenti del Cda e del Collegio Sindacale, che verranno esaminati nella prossima seduta.

 

 

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Presidio di protesta degli attivisti del Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua, davanti alla sede dell'Azienda comprensoriale acquedottistica (Aca) di Pescara, dove e' in corso l'assemblea dei soci chiamati a discutere, tra l'altro, delle modalita' di risoluzione del rapporto con l'attuale presidente, dopo le vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto, e dell'approvazione della bozza di regolamento per la nomina dei componenti del Cda.

''E' in atto un vero e proprio scontro di poteri tra cordate interne all'assemblea, tutto sulle spalle dei cittadini - sottolineano gli attivisti -. Si sta consumando uno scontro tra chi vuole reintegrare il vecchio cda e chi vuole un cambiamento con un amministratore unico. Nessuno si preoccupa di un'azienda che non funziona, ma tutti pensano alle poltrone''. 

 

 

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