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Pubblicato il 16/10/2013 00:12

La Regione Abruzzo ricorda Antonio Russo

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Il documento, votato all'unanimita', e' stato presentato da Riccardo Chiavaroli (Pdl/Fi).

Alla vigilia del 13esimo anno dall'uccisione a Tblisi del giornalista free lance di Radio Radicale, Antonio Russo, nato a Francavilla al Mare, il Consiglio regionale ha approvato oggi una risoluzione che impegna la Giunta regionale d'Abruzzo e lo stesso Consiglio, "a promuovere le piu' opportune iniziative dirette o attraverso il sostegno alla Fondazione Antonio Russo o altre associazioni private, volte a ricordare con le modalita' e gli interventi piu' opportuni, la figura di Antonio Russo affinche' proprio dall'Abruzzo e grazie al ricordo di un suo straordinario concittadino, si affermi un messaggio di pace, di difesa dei diritti umani e civili e del valore imprescindibile della verita' nell'informazione". Il documento, votato all'unanimita', e' stato presentato da Riccardo Chiavaroli (Pdl/Fi).

La 'Fondazione Antonio Russo' - ricordava in premessa la risoluzione - ha organizzato ogni anno in Abruzzo il Premio giornalistico Antonio Russo, che ha ricevuto il patrocinio della Presidenza della Camera dei deputati, della Presidenza del Consiglio dei ministri ed e' stato insignito della medaglia della Presidenza della Repubblica e ha visto la partecipazione delle piu' prestigiose firme del giornalismo italiano e internazionale. Tuttavia le sue attivita', svolte da una fondazione a carattere privato, sono temporaneamente sospese a causa della mancanza dei necessari sostegni". "Antonio Russo - ricorda Chiavaroli - e' stato un giornalista che ha svolto con passione, coraggio e professionalita' il suo lavoro di corrispondente di guerra in diverse parti del mondo. Fu, ad esempio, l'unico giornalista straniero a restare a Pristisna nel 1999 per documentare in esclusiva le terribili fasi seguenti all'ordine di evacuazione emesso dalla Serbia all'avvio dell'invasione militare del Kosovo. Il 16 ottobre del 2000, mentre si trovava in Cecenia come corrispondente di guerra per Radio Radicale, fu assassinato da ignoti a Tblisi (Georgia), probabilmente a causa delle sue denunce pubbliche delle azioni cruente compiute dai militari russi contro la popolazione civile della Cecenia". Alla vicenda di Antonio Russo sono dedicati stati dedicati innumerevoli riconoscimenti oltre a due film: 'Cecenia' di Leonardo Giuliano, con Giammarco Tognazzi e 'L'inquilino di via Nikoladse' di Massimo Guglielmi. Il nome di Antonio Russo compare oggi nella lapide dei martiri ad Arlington, nel Museo della Stampa di Washington, insieme a quello di altri giornalisti scomparsi in servizio.

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