Intervistato dal Mattino il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giovanni Legnini, che segue la manovra in Commissione su incarico del premier Enrico Letta, assicura: "Nessun assalto alla diligenza", "dal governo poche modifiche". "Ricordo finanziarie anche con 6mila emendamenti ma non possiamo bollare con questa espressione l'attività del Parlamento. Certo, ci possono essere tentazioni clientelari o localistiche ma per quanto riguarda il governo questo rischio non ci sarà" afferma. Sull'emendamento per la vendita dei litorali, che tanto ha suscitato scalpore, Legnini spiega: "Non dovrà essere messo in nessun modo in discussione che le spiagge sono un bene pubblico e appartengono alla comunità pubblica". Dopo aver assicurato che "è prerogativa delle Camere e dello tesso governo intervenire sul testo", sull'ipotesi del voto di fiducia sottolinea: "Il governo deciderà alla conclusione dei lavori della Commissione e come è prassi lo si fa sul testo elaborato ed emendato dalla Commissione. Quindi acquisendo le risultanze del confronto parlamentare nel rispetto delle prerogative di tutti. Naturalmente, l'esistenza di una prassi non vuol dire che bisognerà necessariamente ricorrervi", "il governo è impegnato nella sua collegialità a garantire l'ordinato svolgimento dei lavori, basandoci esclusivamente sul merito dei temi che ci sono di fronte e che sono rilevanti. Se poi qualcuno vorrà legare la manovra a ragioni politiche estranee, e magari anche rilevanti, lo vedremo"
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