«Il Comune di Montesilvano si prepara ad entrare nel Guinness dei primati. In un colpo solo revoca un bando già vinto da una società esponendosi alla richiesta di un risarcimento a sei zeri, offre una consulenza da 100 mila euro a un professionista e in pratica individua già la ditta che dovrà rispondere al bando per il trattamento dei rifiuti che non è ancora stato emesso. Il tutto in barba alle più elementari norme di trasparenza e di correttezza di gestione della cosa pubblica». Così il leader di Democrazia e Libertà, Francesco Maragno commenta gli sviluppi sulla questione della raccolta differenziata di Montesilvano.
«Il Consiglio Comunale straordinario richiesto sul tema dei rifiuti dalle opposizioni serviva proprio a fare chiarezza su un argomento delicato che tocca da vicino la salute di tanti cittadini. Anziché discutere in una assemblea pubblica ci siamo ritrovati con una delibera, la 276, che stabilisce qual è la tecnica per la raccolta differenziata da utilizzare a Montesilvano», dice ancora Maragno.
«Ci saremmo aspettati di poter valutare tra metodi differenti e invece ci troviamo una delibera già confezionata che spiana la strada a una ditta israeliana che ha il brevetto mondiale per un certo tipo di trattamento. Saremmo stati lieti di poter scegliere anche noi sulla base delle carte e di una comparazione trasparente, invece il sindaco Di Mattia revoca un bando e non ci dice quanto costerà questo nuovo impianto che vuole realizzare, se ha i fondi per farlo, se ha soprattutto le autorizzazioni necessarie per farlo, i tempi di realizzazione, i costi per la collettività e soprattutto senza chiarire ogni aspetto di una decisione che coinvolge una città», dice ancora Maragno.
«Per tutti questi motivi, sin da ora considereremo l’opportunità di far valutare la delibera dalla Corte dei Conti in primis per le verifiche del caso su un procedimento nel quale sentiamo odore di bruciato. Per noi è fondamentale proteggere la salute dei cittadini e al tempo stesso risparmiare sui costi. Obiettivi che probabilmente non interessano a questa maggioranza», conclude Maragno.
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