Al 31 dicembre 2011 le organizzazioni non profit attive in Italia erano 301.191, il 28% in piu' rispetto al 2001. Lo afferma l'Istat che pubblica oggi i risultati del nono censimento 'Industria e servizi, istituzioni e non profit: un Paese in profonda trasformazione'. "Piu' contenuto, ma sempre positivo, il dato relativo all'incremento di istituzioni con addetti (+9,5%) con una crescita del personale dipendente pari al 39,4% rispetto al 2001", spiega l'analisi.
Più in particolare le istituzioni del settore sono aumentate in misura notevolmente maggiore della media nazionale (+28 per cento) in Basilicata (+41,5), Molise (+35,7 per cento), Abruzzo (+32,5 per cento), Lombardia (+37,8 per cento), Veneto (+37,6 per cento) e in tutte le regioni del Centro (+32,8 per cento).
Secondo i risultati del censimento "il settore conta sul contributo lavorativo di 4,7 milioni di volontari, 681mila dipendenti, 270mila lavoratori esterni e 5mila lavoratori temporanei".
Nel tessuto produttivo italiano, il non profit occupa una posizione significativa: il 6,4% delle unita' economiche attive. Il settore della cultura e dello sport assorbe il 65% del totale delle istituzioni non profit, seguito dai settori dell'assistenza sociale (con 25mila istituzioni), delle relazioni sindacali e di rappresentanza (16 mila realta'), dell'istruzione e ricerca (15mila istituzioni). Il peso della componente non profit nell'assistenza sociale e' significativo anche in termini di occupazione con 544 addetti ogni 100 nelle imprese. Quasi la meta' dei dipendenti impiegati nelle istituzioni non profit (46,9%) e' concentrata in Lombardia, Lazio ed Emilia Romagna".
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