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Pubblicato il 08/01/2014 09:09

Palmerini: le attività del Cram non equivalgono a 'gite

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 Le attivita' del Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo (Cram) non equivalgono a 'gite', come ha detto qualche giorno fa, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, suscitando le proteste delle numerose comunita' di emigrati abruzzesi. A sostenerlo e' il componente del Cram per l'Osservatorio dell'Emigrazione, Goffredo Palmerini, che ha definito "sconcertanti" e "offensive" le dichiarazioni del Governatore. "Intanto - osserva Palmerini - il presidente Chiodi avrebbe avuto cinque anni, con i poteri a sua disposizione, per accertare quanto egli presume e denuncia. Non l'ha fatto. E' un peccato, perche' avrebbe forse potuto scoprire che altre sono le criticita', le 'gite' senza costrutto della Regione, non certo un viaggio l'anno dei circa 40 delegati delle comunita' abruzzesi nel mondo per tenere la loro assemblea, che sia in Abruzzo o in uno dei Paesi della nostra emigrazione. Peraltro, la sua amministrazione si e' distinta per aver azzerato, nei cinque anni del mandato, lo stanziamento per le politiche dell'emigrazione, facendo poi salti mortali ogni anno per una variazione al bilancio, su proposta dei tre consiglieri regionali nel Cram (Franco Caramanico, Riccardo Chiavaroli, Antonio Prospero), per destinare qualche decina di migliaia di euro per le minute spese e per consentire lo svolgimento dell'annuale assemblea dell'organo rappresentativo degli Abruzzesi nel mondo". Tre giorni intensi di lavori, le assemblee del Cram, che in questo quinquennio si sono tenute per tre volte in Abruzzo, poi nel 2012 in Canada e nel settembre scorso in Belgio (a Charleroi, Bruxelles, Marcinelle). "Vorrei solo annotare - aggiunge Palmerini - senza dilungarmi a ricordare il contributo dato dagli emigrati alla ricostruzione del Paese dopo la guerra con le loro rimesse, quanto attualmente gli Abruzzesi nel mondo fanno per la loro regione, promuovendo il turismo di ritorno e non, le eccellenze della nostra enogastronomia, tenendo viva la cultura delle radici, investendo nel restauro delle case di proprieta' nei tanti borghi d'Abruzzo, pagando per esse imposte e tasse". "Per conoscere questo mondo dell'emigrazione ci vuole umilta', studio delle realta', sensibilita', disposizione e curiosita' intellettuale. Basta voler conoscere questo mondo, con predisposizione, per accorgersi di quest'altro Abruzzo. La Regione - conclude - ne ha tutte le possibilita' e gli strumenti, se vuole, per farlo come si deve. Il CRAM puo' dare, come ha fatto in questi anni quasi inascoltato, il suo contributo". 

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