"Approvare definitivamente la 'variante di salvaguardia' degli edifici storici, ferma inspiegabilmente da piu' di un anno". E' quanto chiedono al Consiglio comunale di Pescara alcune associazioni ambientaliste cittadine, esprimendo totale dissenso per la delibera di recepimento del Decreto Sviluppo, che potrebbe rappresentare un secondo ''sacco di Pescara'', dopo quello avvenuto tra gli anni '60 e '70. In particolare, secondo le associazioni Italia nostra, Comitato abruzzese del paesaggio, Mila DonnAmbiente, Ecoistituto Abruzzo e Ville e palazzi dannunziani, "la possibilita' di costruire con il 50% in piu' del gia' consentito su tutta la citta', senza obbligo di mantenere le altezze o i distacchi tra le abitazioni e' uno scempio urbanistico, paesaggistico e forse anche statico degli edifici".
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