Il gruppo al Comune di Pescara del M5S torna a sollecitare chiarezza sulla vicenda delle divise dei vigili del capoluogo adriatico e chiede l'audizione in Commissione Controllo e Garanzia del comandante della polizia municipale Carlo Maggitti, del maggiore Matteo Silvestris, del responsabile del servizio del settore dell'Economato Antonio Mattioli e del direttore dell'avvocatura del Comune Paola Di Marco. I dettagli sono stati forniti, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa dai consiglieri comunali Enrica Sabatini e Erika Alessandrini. Nel mirino dei pentastellati "una fornitura completa di uniformi per gli agenti (giacca, pantaloni, giacconi, cravatta e scarpe) per un importo di circa 104 mila euro, che si trova in magazzino ancora incellophanata da oltre due anni". La questione e' stata gia' oggetto di un'interrogazione comunale presentata dai grillini il 7 agosto 2014 e di un esposto inviato alla procura della Repubblica e alla procura generale della Corte dei conti dalle organizzazioni autonome Diccap e Csa. "Al centro della questione - spiega la capogruppo Sabatini - c'e' il dubbio circa il quantitativo effettivamente consegnato. Questo perche' prima un ufficiale della polizia municipale firma la ricezione dell'intera fornitura e poi, un anno dopo, il comandate Maggitti dichiara che la merce non e' in realta' completa". La capogruppo dei grillini ha poi sottolineato che "l'assessore, rispondendo all'interrogazione, ha dichiarato che la merce e' stata fornita nella sua interezza e che le problematiche relative a questa fornitura sono legate al solo materiale non conforme al capitolato" . Sabatini ha inoltre evidenziato che la firma che attesta la ricezione completa della merce "andrebbe a legittimare la richiesta da parte della ditta appaltatrice del pagamento dell'intera fornitura, a fronte invece di una consegna solo parziale della merce", mentre il documento a firma di Maggitti "avrebbe dovuto determinare l'applicazione di una penale verso la ditta appaltatrice pari allo 0,50 per cento del valore di gara non consegnato per ogni giorno di ritardo"."L'assessore - ha aggiunto Sabatini - ha detto che non vi sono decreti ingiuntivi da parte della ditta fornitrice per richiedere il pagamento della merce. Esisterebbe invece una corrispondenza legale tra il fornitore e il Comune dal momento che la ditta appaltatrice ha comunicato che la merce e' stata consegnata entro e non oltre i termini stabiliti e sta provvedendo alla presentazione del ricorso per decreto ingiuntivo con l'aggravio di spese, oneri e disagi a meno di un pagamento da parte del Comune di 108mila euro".
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