''Tradimento? Pugnalata alle spalle? Il tradimento e' quello di Attilio Di Mattia nei confronti della città''. Cosi' l'ex presidente del Consiglio comunale di Montesilvano, Fabio Petricca, replica alle accuse mosse nei suoi confronti in questi giorni e al ''fango che mi e' stato buttato addosso''. Petricca, in passato uno dei fedelissimi dell'ex sindaco, considerato da tempo l'ago della bilancia, e' stato colui che, con la sua firma, ha contribuito a far cadere l'amministrazione comunale. Oltre ai 12 consiglieri di minoranza, infatti, domenica scorsa, quando sono state sottoscritte le dimissioni in uno studio notarile di Pescara, c'era anche lui. ''L''amico' a livello politico - sottolinea Petricca - era gia' stato isolato da tempo. Io ero contrario ai box del sesso e l'ho detto in ogni modo. A Di Mattia, inoltre, non ho mai perdonato il fatto di essere fuggito da Montesilvano per tre mesi senza neanche rinunciare all'indennita'. In campagna elettorale, quando qualcuno diceva che il sindaco avrebbe amministrato da Vienna, io avevo garantito dicendo che il primo cittadino l'Austria l'avrebbe vista solo in cartolina. Cosi' non e' stato''. Nel corso di una conferenza stampa Petricca illustra comunicati e interventi in cui ''dicevo al sindaco che non stava facendo quanto promesso'' e tutte le proposte portate in Consiglio comunale. Tutti - sottolinea - sapevano che la citta' era allo sbando e nell'immobilismo piu' totale. La caduta di Di Mattia, d'altronde, e' stata accolta in citta' con un disinteresse assurdo''. L'ex presidente del Consiglio comunale non ha ancora deciso cosa sara' del suo futuro: ''Centrosinistra? Centrodestra? Non lo so, mi concentrero' sul progetto e sulle persone. Non e' escluso - conclude - che dopo questa esperienza deludente io decida di fare a meno della politica''.
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