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Pubblicato il 20/06/2013 22:10

Pezzopane: il piano di ridimensionamento della Selex è una doccia fredda

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"E' una vera e propria doccia fredda, il piano di razionalizzazione dei siti e di dimensionamento degli organici presentato dalla Selex. Un piano che parla di esuberi anche per sito aquilano dove, contrariamente alle assicurazioni che erano state date in precedenza, si prevedono ben 19 esuberi, su 140 addetti". Lo scrive Stefania Pezzopane in una lettera aperta rivolta all'Amministratore delegato di Sleex ES, Fabrizio Giulianini, a seguito dell'incontro che la senatrice ha avuto nei giorni scorsi con alcuni esponenti delle RSU aquilane della Selex Es. "La Selex, - ricorda la Pezzopane - inoltre, e' tra quelle aziende che stanno usufruendo di importanti interventi economici, a sostegno dell'attivita' produttiva. Mi riferisco ai fondi del 5 per mille, di cui Selex potra' usufruire a breve e che prevedono come condizione il mantenimento e la crescita dell'occupazione. Una misura che certo non si concilia con le recenti scelte aziendali. Ricordo che Selex sta inoltre usufruendo di risorse regionali, (ex art. 87.2.B) per l'attivazione di attivita' produttive per grandi imprese e che e' stata beneficiaria di importanti aiuti provenienti da donazioni post terremoto da parte di Confindustria e CGIL CISL e UIL, per attivita' di ricerca e sviluppo. Tutte risorse che si basano sull'assunto dello sviluppo occupazionale, non dei tagli e dei ridimensionamenti. Vorrei ricordare - prosegue la nota- che ad aprile del 2012 proprio sul sito aquilano della Selex si e' tenuto un importante incontro, convocato dal Prefetto, in cui tutte le parti si impegnarono al mantenimenti dei livelli occupazionali. Accordo che meriterebbe una verifica e mi attivero' affinche' il Prefetto dell'Aquila convochi a breve un nuovo tavolo per verificare lo stato dell'arte. Il processo di ristrutturazione aziendale, che pone il sito aquilano, alla stessa stregua di altre realta', nonostante le rassicurazioni date dall'azienda, potrebbe essere interpretato dalla comunita' aquilana come un segnale di scarsa solidarieta' nei confronti del territorio".

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