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Pubblicato il 24/07/2012 06:06

Polemica sulla classifica del Sole 24 ore sulle spese dei Comuni

chieti, di primio, sole 24 ore

Il sindaco di Chieti chiede la rettifica: "Inserite spese

 

In un lungo articolo apparso su Il Sole 24 ore, a firma di Gianni Trovati, viene redatta la classifica dei comuni italiani in termini di spese. "I dati sono quelli del Siope, il sistema informatico del ministero dell'Economia che monitora gli andamenti di cassa degli enti pubblici e che il decreto arruola proprio per decidere a chi riservare i tagli più pesanti. Il meccanismo ha scatenato polemiche accese fra Governo e amministratori, che si riflettono nell'alluvione di emendamenti presentati al Senato e impegneranno la Conferenza Stato-Città nel tentativo di introdurre correttivi entro il termine del 30 settembre fissato dal decreto" si legge nell'articolo che mette a confronto varie categorie di spese e soprattutto come le città si piazzano nelle differenti classi. 

La chiusura dell'articolo, nella quale viene chiesta una spiegazione per i «materiali di consumo» di Chieti, non è andata giù al sindaco Di Primio, che con una lunga replica ha spiegato il motivo per cui il dato del Siope non sarebbe attendibile, chiedendo una rettifica al quotidiano di Confindustria. 

In fatto di rappresentanza e comunicazione, il primo posto nella classifica abruzzese se lo aggiudica Pescara con 1.225 euro ogni cento abitanti, piazzandosi al 23° posto nella graduatoria italiana guidata da Siena, con 4.819 euro.  All'Aquila si pagano 161 euro annui ogni cento abitanti per gli equipaggiamenti e le spese di vestiario, settore in cui il capoluogo di Regione occupa la ventidueesima posizione in ambito nazionale. Per i trasporti le città abruzzesi si piazzano oltre la metà della graduatoria nazionale. Al 54° posto si trova L'Aquila (1.567 euro), seguita da Chieti (913 euro), Pescara (871 euro) e Teramo (497 euro). Teramo si aggiudica la poco ambita prima posizione in ambito abruzzese per i rifiuti con una spesa di 21.354 euro, complice anche l'assenza di discariche. Seguono L'Aquila (19.192 euro), Pescara (17.180) e Chieti (9.317).

Gli incarichi professionali gravano sulle casse del comune di Pescara per 476 euro, in rapporto 36 volte la spesa di Teramo (13 euro).

Tutti i dati a questo indirizzo

http://www.ilsole24ore.com/pdf2010/SoleOnLine5/_Oggetti_Correlati/Documenti/Notizie/2012/07/spese-citta.pdf?uuid=ac093f48-d4b5-11e1-9a52-b9cbf40f6520

 

 

 

La replica del sindaco di Chieti, Umberto Di Primio

Con non poco stupore e preoccupazione, anche in ragione della serietà del giornale che le proponeva, ho letto le tabelle pubblicate oggi sui Sole 24 Ore a corredo dell'articolo del dott. Trovati dal titolo "La roulette delle spese dei Comuni. In quella riguardante le spese per "Cancellerìa, Materiale Informatico e di Consumo", il comune di Chieti risulta essere quello più "spendaccione" con 14.971,00 euro di costo ogni 100 abitanti. Conseguentemente, la spesa annua per "Cancelleria, Materiale Informatico e di Consumo" ammonterebbe per il 2011 ad € 8.032.091,21 (in realtà le spese dell'intervento 2 sono € 8.484.390,00).

Per vero, analizzando i dati forniti dal Ministero dell'Economia relativi al monitoraggio degli andamenti di cassa degli enti locali, approfondimento che evidentemente il giornalista non ha potuto fare, si scopre che, in realtà, "l'intervento 2 della spesa di Bilancio 2011" del mio Comune recante "Acquisto di beni di consumo e/o di materie prime", contiene al suo interno spese che nulla hanno a che fare con quelle di "Cancelleria, Materiale Informatico e di Consumo" esaminate dal Sole.

Infatti, in detto capitolo il bilancio del comune di Chieti contiene, tra gli altri, in via esemplificativa, anche i costi per la fornitura idrica e per l'acquisto di beni connessi al servizio idrico integrato, nonché le spese per l'acquisto di derrate alimentari per gli asili nido. Tali spese, a differenza di altri comuni, sono iscritte in detto intervento in ragione del fatto che tali servizi sono direttamente gestiti dal comune. Pertanto, la comparazione per capitoli di spesa proposta dal Sole, fondata sui dati forniti dal Ministero, non risulta attendibile in quanto non vengono messi a confronto dati omogenei di spesa. Nel caso di specie, sul rinominato "Intervento 2 delle spese di bilancio"', non tutti i comuni riportano le spese per servizi quali fornitura idrica ed asili cosicché, inevitabilmente, la spesa del comune di Chieti risulta essere più alta degli altri.

Orbene, nel caso de quo, se si detrae dagli 8.484.390,00 di euro -(spesa complessiva suir intervento 2 del bilancio 2011 sotto la specifica "Acquisto di Beni di Consumo e/o materie prime")- la solo spesa per la fornitura idrica, pari ad € 7.621.205,65, aderendo al calcolo proposto dal Sole, i costi per "Cancelleria, Materiale Informatico e di Consumò" del mio comune scendono da 14.971,00 euro, ad € 1.608,89.

Ebbene, se il calcolo del Ministero avesse tenuto conto di quanto sopra, Chieti si sarebbe posizionata non al 1° posto della negativa) graduatoria riguardante le spese per "Cancelleria, Materiale Informatico e di Consumò", ma al (più dignitoso) 23° posto (salvo verificare altre spese che non appartengono al capitolo e che, se detratte, potrebbero ulteriormente far migliorare la posizione del mio comune).

Rebus sic stantibus, chiedo al Sig. Ministro di voler verificare i codici SIOPE, recte, verificare le voci di spesa, così da evitare che su presupposti erroneamente formatisi si effettuino ulteriori (quanto ingiusti) tagli alle risorse degli enti locali.

AI Sig. Direttore del Sole 24 Ore ed al Dott. Trovati, verificati, se vorranno, i dati da me evidenziati, di provvedere a rettificare la notizia apparsa oggi correggendo la graduatoria offerta oggi ai lettori e collocando Chieti nella posizione che le spetta.

Ai Sigg.ri Senatori, anche nei loro ruolo di consiglieri del mio comune, chiedo di vigilare affinchè il palese errore commesso dal Ministero nel valutare i dati SIOPE non procuri danni al comune di Chieti attraverso tagli ingiustificati.

 

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