"Abbandoniamo atteggiamenti autoflagellatori e costruiamo insieme una collettivita' collaborativa in grado di dare risposte e risolvere i problemi". L'appello del presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, agli imprenditori edili abruzzesi cade nel giorno in cui l'Ance Abruzzo presenta il proprio Fondo etico in favore delle zone del terremoto. E cade nel giorno in cui il presidente D'Alfonso, parlando del processo di ricostruzione dell'Aquila e dei comuni del cratere, ribadisce la "necessita' di perfezionare il modello organizzativo. Perche' se qualcosa non va, da qualche parte si e' sbagliato. In verita'- aggiunge D'Alfonso - noi avremmo dovuto stringere con le istituzioni nazionali un patto in grado di generare un percorso di riduzione dei passaggi amministrativi e burocratici, come del resto hanno fatto in Emilia forse conscendo l'esperienza aquilana". Ma accanto alla necessita' di un nuovo modello organizzativo, il presidente della Giunta regionale ha sottolineato che "atteggiamenti alla Jacopone da Todi in Abruzzo allontanano anche quelle persone di buona volonta' che vogliono lavorare". Annunciando in questo una nuova stagione per l'Abruzzo. "Abbiamo, reali, 250 milioni di euro per l'edilizia sanitaria, 100 milioni per le opere pubbliche inserite nello Sblocca Italia, 400 milioni del Par-Fas. Dobbiamo fare in modo - ha sottolineato D'Alfonso - che queste risorse siano immediatamente cantierabili, che si traducano cioe' in cantieri aperti e attivi con gli operai al lavoro. Per fare questo dobbiamo conoscere l'esatta rispondenza dell'opera che vogliamo realizzare con le reali esigenze del territorio che la richiede, e non come si e' fatto in passato con opere imposte dall'alto". Parole di elogio il presidente D'Alfonso le ha avute per l'iniziativa dell'Ance Abruzzo, quel Fondo etico "testimonianza piu' forte di una dimensione superiore" che la classe dei costruttori abruzzesi esprime. Il Fondo etico, come ha spiegato Enrico Ricci, presidente dell'Ance Abruzzo, ha come finalita' lo sviluppo di azioni a favore di territori colpiti dal sima con la realizzazione di opere utili alla comunita' e di interventi a sostegno di attivita' culturali, sociali e sportive. Il Fondo etico si alimenta con il contributo delle imprese edili che operano nella ricostruzione; queste imprese devolvono parte del fatturato registrato nell'area del cratere per determinate finalita'. Il Fondo verra' gestito, cosi' come la scelta dei progetti da finanziare, da una Commissione esterna di saggi.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 2
Condividi: