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Pubblicato il 10/06/2013 23:11

Sette associazioni chiedono l'alta velocità ferroviaria sulla linea Adriatica

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Cia, Cna, Coldiretti, Confapi, Confartigianato, Confcooperative e Confesercenti: risposte insufficienti dal ministro Lupi

Concretizzare, con atti coerenti, significativi e rapidi, il progetto sulla velocizzazione della linea ferroviaria Adriatica, inserendolo nel Piano nazionale per le infrastrutture, il cui aggiornamento e' fissato dal ministero entro il 15 settembre prossimo. E' quanto chiedono le associazioni di categoria abruzzesi, definendo 'deludente' l'incontro dei giorni scorsi con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi.

Le sette associazioni - Cia, Cna, Coldiretti, Confapi, Confartigianato, Confcooperative e Confesercenti - firmatarie di un documento consegnato al ministro giovedi' nel corso nella riunione della Consulta del Patto per lo sviluppo dell'Abruzzo, chiedono al governatore Gianni Chiodi di 'sostenere la richiesta di investire risorse, secondo quanto emerso dall'incontro nel capoluogo pugliese sull'Alta velocita' delle scorse settimane'.

'In quell'occasione - spiegano le associazioni -, il costo di una velocizzazione della tratta Bologna-Bari (fino a 200 km/h) era stato stimato, dall'amministratore delegato di Trenitalia, Mauro Moretti, nella 'ragionevole' cifra di un miliardo di euro. Una scelta che permetterebbe di accorciare sensibilmente i tempi di percorrenza, tanto che occorrerebbero, da Pescara, poco piu' di due ore per arrivare a Bologna e meno di quattro per Milano'.

'Risposte insufficienti', secondo i firmatari del documento, sono arrivate anche sul tema dell'Alta velocita', 'elemento decisivo per la competitivita' dell'area adriatica: per essere realizzata, occorrono non solo ingenti risorse finanziarie, ma soprattutto l'inserimento nelle grandi reti europee (Ten-T) della stessa dorsale, con il prolungamento fino a Brindisi del Corridoio Baltico-Adriatico, ora limitato a Ravenna. Condizione necessaria per fare di questa parte dell'Italia davvero la porta d'ingresso per i Balcani e il Mar Nero'.

Le sette associazioni auspicano 'una forte iniziativa politica del Governo italiano e delle Regioni adriatiche verso l'Europa'. 

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