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Pubblicato il 17/10/2012 16:04

Chieti, botta e risposta sul tribunale tra Nasuti e Di Primio

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Scontro a suon di comunicati tra il consigliere regionale e il sindaco

Botta e risposta sui lavori per la realizzazione di un un polo della giustizia a Chieti tra il consigliere regionale Emilio Nasuti e il primo cittadino del capoluogo teatino Umberto Di Primio. Dopo la nota trasmessa agli organi di stampa di Nasuti è giunta immediata la replica di Di Primio. Dietro lo scontro sulla cittadella giudiziaria resta lo scontro per il mantenimento delle province, proposta che cozza con il progetto presentato da Pdl e Pd in Consiglio Regionale. 

Il comunicato del consigliere regionale Emilio Nasuti

"L'atteggiamento del Comune di Chieti ha dell'incredibile. Da una parte il Sindaco Umberto Di Primio scrive una lettera ai Consiglieri regionali in cui definisce il capoluogo 'primus inter pares' rispetto a Lanciano, Vasto e Ortona, dall'altro lancia l'ennesima prova di forza e presenta il project financing per la realizzazione di una cittadella giudiziaria a Chieti in cui accorpare non solo il presidio frentano, ma anche quello di Vasto". Lo afferma il Consigliere regionale Emilio Nasuti, commentando l'atteggiamento assunto dal Comune di Chieti sul riordino delle Province.

"La vicenda del tribunale - sottolinea Nasuti - e' solo l'ultima delle contraddizioni che arrivano dal capoluogo. E' giusto che Di Primio, come Sindaco, difenda la sua citta', ma non ci venga a dire che il capoluogo a Chieti e' una garanzia per tutta la provincia, perche' puntualmente gli atti che arrivano proprio da Chieti smentiscono le parole". Nasuti ricorda come proprio Di Primio, fin dall'inizio della vicenda del riordino delle circoscrizioni, avesse ribadito che i servizi e gli uffici andavano ubicati su tutto il territorio provinciale, non solo a Chieti città. 

"Belle parole - continua il Consigliere - a cui pero' non e' seguito nulla di concreto. Aveva parlato di sede Asl. Ebbene, non mi pare che sia stato avviato un discorso per spostare la direzione generale dai locali rimediati all'interno del policlinico di Chieti nel palazzo di via Spaventa a Lanciano, recentemente ristrutturato a spese della collettivita' e di fatto svuotato di gran parte delle attivita'. Cosi' al di la' delle dichiarazioni sul mantenere aperto il tribunale a Lanciano, non mi sembra abbia dato seguito a questa volonta'. Anzi, ha lanciato il progetto della cittadella giudiziaria. Questi comportamenti non pagano e la dimostrazione e' che nessuno dei 104 Comuni della provincia ha deliberato ufficialmente per mantenere Chieti capoluogo. In passato, in altre occasioni come la questione del Centro Oli, il territorio ha espresso sempre una posizione unitaria. E su questo aspetto Di Primio dovrebbe riflettere. E' arrivato il momento di prendere una posizione chiara: se nella lettera in cui si chiede alla Regione di sostenere Chieti capoluogo vengono indicati i dati economici di tutta la provincia (che tra l'altro fanno riferimento quasi completamente alle aree di Lanciano, Vasto, Ortona e Francavilla), lo stesso capoluogo dimostri concretamente la volonta' di andare incontro alle esigenze delle altre zone, proponendo il trasferimento di alcuni servizi, a partire da Asl e tribunale, su Lanciano e Vasto. Del resto, anche il Presidente della Provincia Di Giuseppantonio ha detto che a Chieti ci sono 100 uffici distaccati dello Stato. Due in meno, dunque, non cambieranno poi molto"

La risposta di Umberto Di Primio

"Meraviglia la presa di posizione del Consigliere Nasuti che, se trova motivazione perché pronunciata a difesa del suo feudo elettorale, non può esser giustificata se si pensa alla non conoscenza dei fatti che lui dimostra.Il project relativo alla realizzazione dei nuovi spazi per gli uffici giudiziari di Chieti prescinde dalla scelta del Governo di ridurre il numero dei cosiddetti tribunali minori, infatti, tale progetto era gi previsto nel mio programma elettorale e poi in quello di governo della mia amministrazione. evidente, oggi, nella logica di revisione della spesa che deve vederci tutti coinvolti, che strutture ed uffici periferici dello Stato che non riescono a raggiungere gli standard di produttività indicati dal Governo non possono più continuare ad esistere gravando, cos, sulle spalle dei cittadini ma, al tempo stesso, ritengo dannoso per il territorio del sud della provincia di Chieti, cos come ho scritto al premier Monti e al Guardasigilli Severino, il venir meno dei Tribunali di Lanciano e Vasto, presidi di legalità assieme alla Procura della Repubblica. Alla luce di questa ultima considerazione ho appunto chiesto al Governo di verificare la possibilità di mantenere nel nostro territorio provinciale, oltre al Tribunale di Chieti, un altra sede degli uffici giudiziari.Per il progetto di ampliamento del Tribunale di Chieti, evidente, ove permanesse la scelta del Governo di chiudere le sedi di Lanciano e Vasto, che la nostra città pronta ad offrire spazi e servizi per accogliere quanti, per professione o necessità, devono rivolgersi al sistema giustizia.Pertanto, nel chiedere con forza che il riordino delle Province veda la costituzione della nuova provincia Pescara/Teramo e la conservazione di quelle di Chieti e de L'Aquila, non vedo nessuna contraddizione di dotare il capoluogo di spazi per il tribunale non solo idonei a soddisfare le attuali esigenze, ma anche quelle che dovessero crearsi in ragione della soppressione dei tribunali di Vasto e Lanciano."

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