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HOME » POLITICA » NASUTI INSISTE SUL PROGETTO CHIETI - PESCARA
Pubblicato il 11/09/2012 09:09

Nasuti insiste sul progetto Chieti - Pescara

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"L'idea sta riscuotendo sempre più consensi"

'Sono molto soddisfatto per le continue manifestazioni di interesse sia da destra, che da sinistra (non ultime quelle di Confindustria Abruzzo e Cgil Pescara) sulla mia proposta di arrivare alla costituzione di un Comune unico che raggruppi gli attuali Comuni di Chieti, Pescara, Francavilla al Mare, Montesilvano, Spoltore e San Giovanni Teatino'. Lo afferma il Consigliere regionale Emilio Nasuti, alla vigilia della nuova riunione del Cal, in programma domani all'Emiciclo. 'Quando per primo lanciai l'idea del Comune unico Chieti-Pescara, capoluogo della nuova Provincia - puntualizza Nasuti - notai un certo scetticismo'

'Alla luce di quello che sta accadendo nel dibattito sul riordino delle circoscrizioni provinciali in Abruzzo, ho notato con piacere che questa idea sta riscuotendo diversi consensi. Soprattutto perche' la creazione di una grande citta' (e sottolineo di non aver mai parlato di citta' metropolitana, perche' so perfettamente che oggi quell'area non e' prevista come tale dalla legge sulla spending review) porterebbe enormi benefici in termini di capacita' di attrarre investimenti e risorse. Del resto si tratta di una citta' che gia' esiste da 30 anni, ma che non e' mai stata istituzionalizzata'. Per Nasuti non esistono nemmeno rischi di un ulteriore depauperamento dei servizi sulle altre aree del territorio.

Il Consigliere regionale conclude con un riferimento alle proposte formalizzate al Cal per il riordino delle Province. 'Ritengo sacrosanto il diritto di ognuno a difendere la prerogative della propria citta' - sottolinea - ma la verita' e' che le norme sulla spending review concedono solo una possibilita' all'Abruzzo: una Provincia Chieti-Pescara e una L'Aquila-Teramo. Per raggiungere altri risultati bisogna ricorrere alla procedura ordinaria, unica possibilita' per superare il dettame di questa legge. La domanda e' pero' una: quali benefici porterebbe un iter cosi' lungo e complesso ai cittadini?'.

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