"Dichiarazione non veritiera dell'utente, avviso disatteso, a pagare il debito e, in seguito a tale inadempienza, blocco della tessera sanitaria: da parte nostra, semplicemente, abbiamo applicato la normativa e ovviamente non potevamo non farlo". Cosi' La Direzione della Asl provinciale dell'Aquila replica e puntualizza in merito al ricorso al Tribunale di Sulmona con cui una cittadina ha contestato nei giorni scorsi la sospensione delle prestazioni a titolo gratuito, decisa dall' azienda sanitaria, a causa di esenzioni ticket non dovute ed erogate "sulla base di dichiarazioni non vere dell'utente". "In seguito ad accertamenti compiuti dalla Guardia di Finanza - chiarisce ancora la Direzione Asl - e' stato riscontrato che l' utente, autore del ricorso al Tribunale, aveva fatto dichiarazioni mendaci (quindi false) per ottenere prestazioni sanitarie con l'esenzione ticket. La nostra Azienda, pertanto, ha inviato all'interessata un avviso per invitarla a pagare il debito pregresso (scaturito dalle prestazioni non dovute) entro 120 giorni. Nell'avviso si comunicava all'utente che, in mancanza, le sarebbe stato impedito l'accesso alle prestazioni a titolo gratuito del servizio sanitario, come previsto dal Decreto del ministero dell'Economia e delle Finanze del dicembre 2009". L'utente ha risposto all'avviso dichiarandosi disposta a pagare a rate quanto dovuto ma il debito non e' mai stato saldato. "Di qui la decisione della nostra Azienda, secondo la rigorosa prescrizione della normativa - conclude la nota della Asl provinciale dell'aquila - di bloccare l'accesso alle prestazioni richieste".
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: