"Ci tengo a ringraziare tutti i componenti di maggioranza e opposizione, sono stati decisamente gentili nei miei confronti. E' bene chiarire che io non sono ne' il badante del sindaco, ne' della giunta, ne' tantomeno, come mi e' stato chiesto, di tante giunte precedenti in anni prima del terremoto. Non sono qui per questo, ne' per fare il supervisore''. Cosi' Nicola Trifuoggi, ex procuratore della Repubblica di Pescara e dell'Aquila, da poco vice sindaco del capoluogo abruzzese, a margine del primo consiglio comunale dopo la bufera giudiziaria e politica causata dall'inchiesta denominata "Do ut des" della procura aquilana su presunte tangenti negli appalti per la ricostruzione che per la prima volta ha coinvolto il Comune dell'Aquila portando alle dimissione del vice sindaco, Roberto Riga, indagato, e del sindaco, Massimo Cialente, non indagato, poi ritirate. Trifuoggi nominato il 23 gennaio scorso, ha sottolineato che "ci sono delle questioni messe in luce in negativo dalla stampa nazionale, quelle vanno esaminate per vedere se c'e' qualcosa che non e' andata per il verso giusto".
"Il sindaco mi ha dato liberta' totale di movimento, d'altra parte era il presupposto della mia venuta. Ho ribadito anche alla Polizia Municipale, come assessore, che la legge e' uguale per tutti, questo e' il principio al quale intendo aggrapparmi per il mio lavoro - ha aggiunto l'ex pm - Questa e' una fase nella quale faccio la spugna, cerco di ottenere piu' informazioni possibili, non va sentita una sola campana"
"Non sta pesando, non ci sono ricadute negative nell'attivita' dell'amministrazione comunale. Qualche giorno fa ho parlato con il procuratore della Repubblica, ovviamente lo conoscevo da prima, non certo per chiedere notizie su indagini in corso, ma per ribadire che l'amministrazione comunale e' interessata affinche' eventuali 'pecore nere' vengano stanate e poi espulse e che non intendiamo perseguire la politica della spazzatura sotto al tappeto". Cosi' il vice sindaco dell'Aquila, Nicola Trifuoggi, ex procuratore capo di Pescara e L'Aquila, sulle conseguenze sull'amministrazione comunale di centrosinistra della quale e' entrato a far parte dal 23 gennaio scorsi, dell'inchiesta denominata "Do ut des" della procura aquilana su presunte tangenti negli appalti per la ricostruzione che per la prima volta ha coinvolto il Comune dell'Aquila portando alle dimissione del vice sindaco, Roberto Riga, indagato, e del sindaco, Massimo Cialente, non indagato, poi ritirate.
"Collaboreremo ogni volta che sara' possibile. Un'amministrazione che riesce a fare pulizia al proprio interno da' una dimostrazione di forza. Non e' la stessa forza se quella pulizia viene fatta dall'esterno", ha spiegato il vice sindaco dell'Aquila. Trifuoggi e' intervenuto a margine del primo consiglio comunale dopo la bufera politica e giudiziaria, una seduta aperta dall'intervento di Cialente e poi caratterizzata da tensioni e scontri verbali, in particolare tra il consigliere comunale dell'Italia dei valori Giuliano Di Nicola, e il capogruppo della lista civica L'Aquila che vogliamo, Vincenzo Vittorini, lo stesso Cialente e il capogruppo di Appello per L'Aquila, Ettore Di Cesare, sul piano di protezione civile del comune. "Questo e' il primo Consiglio comunale al quale partecipo - ha continuato Trifuoggi parlando dei momenti di tensione - non ne avevo mai fatto uno neanche dall'altra parte della barricata. Qui si parla molto, si dicono molte cose, anche se sono abituato a cose leggermente piu' concrete, ma d'altra parte si tratta del gioco delle parti nell'ambito di una assise politica. Se ne dicono di tutti i colori, poi magari nella vita sono amici"
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