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Pubblicato il 28/01/2015 09:09

Vita indipendente, Ferrante: prorogare le scadenze dei progetti

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 "Non condividiamo la scelta politica dell'assessore regionale alle Politiche Sociali Marinella Sclocco, di non prorogare i termini per consentire a tutte le persone con disabilita' d'Abruzzo di presentare progetti per la Vita Indipendente. La scadenza, come stabilisce la Legge regionale n. 57/2012, e' fissata per il 31 gennaio di ogni anno. Sarebbe stato molto importante posticipare tale data, anche in considerazione del fatto che l'anno scorso, anno di entrata in vigore della legge le domande, in deroga, scadevano alla fine di marzo". E' quanto afferma in una nota il presidente dell'Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, Claudio Ferrante.

"Molte persone - osserva - non sanno per esempio, che le domande presentate l'anno scorso, non hanno piu' nessuna validita' e quindi vanno ripresentate. Da una rapida consultazione, abbiamo anche notato che alcuni comuni come Pescara, Montesilvano e Silvi avevano ricevuto soltanto tre richieste a soli 4 giorni dalla scadenza perentoria. 
   Chiediamo la proroga ed anche una maggiore campagna d'informazione per consentire a tutti i disabili gravi della regione che non sanno e non conoscono questa importante opportunita'. Si sarebbero potuti inviare avvisi pubblici alle strutture riabilitative, fisioterapiche sanitarie e ospedaliere e si sarebbe potuto chiedere agli enti d'ambito sociale di darne massima diffusione. Qui - prosegue Ferrante - rischiamo di vanificare quello che e' lo spirito della Legge sulla Vita Indipendente. Ricordiamo che questa Legge e' stata sbloccata il 17 settembre 2013, giornata nelle quale la nostra Associazione ha bloccato per protesta l'intero Consiglio regionale. Se ci saranno poche domande, verranno erogati i fondi a chi ha presentato domanda in tempo, non a chi effettivamente ha una gravissima disabilita', solo perche' non sapeva che poteva presentare un progetto per autodeterminarsi. Si poteva anche mandare una lettera a tutti i sindaci d'Abruzzo, ma nemmeno questo e' stato fatto. Tutto questo non si risolve con una semplice conferenza stampa organizzata tre giorni prima della scadenza. Qualche burocrate ci ha risposto che la legge non ammette ignoranza, tutto vero, ma forse qualcuno dimentica che questa legge si rivolge alla disabilita' gravissima, disabilita' che quando entra in una casa devasta tutto e tutti, con tutto quello che ne consegue. Accettiamo con delusione e rammarico questa decisione - commenta infine Ferrante - ma crediamo che non sia questo l'approccio politico-culturale da avere per la disabilità"

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