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Pubblicato il 11/07/2012 11:11

Wwf: il 50% dell'Abruzzo oggetto di ricerche petrolifere

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I dati sono contenuti in un dossier presentati dall'associazione

Il 50% del territorio abruzzese e' interessato da attività legate alla ricerca, estrazione e stoccaggio di idrocarburi, che coinvolge il 75% dei comuni abruzzesi, dove risiede quasi l'80% della popolazione, mentre quasi seimila chilometri di mare sono interessati da permessi di ricerca, concessioni ed estrazione. Nonostante questi numeri, alla Regione, nel 2010, sono stati riconosciuti ricavi di poco superiori a 250mila euro.

E' quanto emerge dal dossier 'Regali petroliferi anche in Abruzzo. La regione verde d'Europa nella giungla di royalty, incentivi e facilitazioni' curato dal Wwf e presentato stamani a Pescara dal presidente regionale dell'associazione ambientalista, Luciano Di Tizio, dal consigliere nazionale del Wwf, Dante Caserta e dal consigliere regionale dell'associazione, Fabrizia Arduini.

In particolare in Abruzzo, secondo l'ultimo bollettino fornito dall'Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e le Georisorse del Ministero dello Sviluppo Economico - rileva il dossier -, ci sono dieci istanze di permesso di ricerca, undici permessi di ricerca e due istanze di concessione di coltivazione a terra, oltre a un'istanza di permesso di prospezione, quattro istanze di permesso di ricerca, quattro permessi di ricerca e due istanze di coltivazione nel tratto di mare antistante la costa.

'Ma l'Abruzzo - hanno affermato gli ambientalisti - conta già sette progetti produttivi di coltivazione di idrocarburi a mare ed otto a terra, di cui due attualmente operanti. La legge regionale approvata nel 2010 - hanno aggiunto - non e' in grado di bloccare questa deriva petrolifera'.

'I ricavi per lo Stato, le Regioni ed i Comuni - hanno detto ancora gli esponenti del Wwf - risultano estremamente contenuti: all'Abruzzo, infatti, nel 2010, sono stati riconosciuti, secondo i dati del Ministero dello Sviluppo Economico, solo poco più di 250.000 euro. Nessuna royalty e' stata presentata per le attività di estrazione a terra poiché tutte si sono tenute al di sotto del limite minimo esentato. Un sistema, quello delle royalty, ad esclusivo vantaggio delle compagnie petrolifere'.

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