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Pubblicato il 17/02/2013 16:04

Abruzzo, aumentano i ricorsi al Tar

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Corasiniti: 'Una giustizia ritardata e' spesso una giustizia negata'

 

Lieve aumento dei ricorsi (812), in crescita rispetto a quello gia' registrato nel 2011 (794 rispetto ai 719 del 2010), al Tar Abruzzo nell'anno che si e' appena concluso. E' questo uno dei dati principali che vengono fuori  dalla relazione presentata dal presidente del tribunale amministrativo regionale per l'Abruzzo, Saverio Corasiniti, nella cerimonia di apertura dell'anno giudiziario 2013.

Nell'anno appena trascorso, il Tribunale amministrativo regionale ha assunto 1061 decisioni oltre alle numerose pronunce cautelari. Materie piu' dibattute: edilizia e urbanistica con 210 ricorsi, poi autorizzazioni e concessioni.

'Anche nel 2012 per controversie piu' recenti si e' potuto fornire - ha spiegato il presidente del Tar - una riposta definitiva in tempi ragionevoli, aiutati in cio' dalla legge 205/2000, che con il nuovo codice del processo amministrativo, si e' dimostrata una ottima legge'.

Per il presidente una particolare attenzione si e' continuata a 'dedicare alla individuazione dei ricorsi gia' ultradecennali e oggi ultraquinquennali': questo 'continuo e razionale modus operandi ha consentito di ridurre il fardello piu' vecchio del contenzioso di 2187 ricorsi al 31 dicembre 2012, 2077 nel 2011'.  'Una giustizia ritardata e' spesso una giustizia negata e non puo' essere un processo giusto quello palesemente irragionevole nella durata'. Lo ha detto il presidente del tribunale amministrativo regionale per l'Abruzzo, Saverio Corasaniti, nella relazione presentata in apertura dell'anno giudiziario 2013, parlando dello stato della giustizia amministrativa in Abruzzo.

'Sono cose che ormai ci diciamo da decenni - ha continuato - e speriamo di non doverle ripetere a lungo, d'altra parte credo che il sistema giudiziario, cosi' come quello scolastico e quello sanitario, siano perni di un Paese civile. Senza giustizia non ci puo' essere ne' civilta', ne' democrazia'. Altro aspetto sottolineato da Corasaniti tanto da avervi dedicato un capitolo a parte nel suo intervento e' quello della collaborazione tra i magistrati amministrativi ed avvocati: 'E fondamentale - ha spiegato - io ho cercato di dare una impostazione da subito vietando per quanto possibile i rinvii perche' abbiamo dei ricorsi del 2007, 2008, si arriva in udienza dopo che abbiamo studiato le cause e viene chiesto il rinvio e tutto questo tranne che per casi eccezionali non e' ammissibile'.

Per Corasaniti, il giudice amministrativo puo' 'essere definito un giudice scomodo proprio perche' soggetto istituzionalmente deputato a sindacare l'esercito della potesta' pubblica. In quanto tale il giudice amministrativo nel momento in cui forma il suo giudizio, si muove in un terreno delicato e difficile perche' si incontra con le esigenze del pubblico interesse, superiore a quello del privato ma quando egli ha giudicato, nulla piu' deve ostacolare il passo della giustizia, nulla piu' deve intralciare l' osservanza della sentenza ormai irrevocabile. Solo in tale ottica - ha detto ancora il presidente del Tar - c'e' la ragion d'essere del giudice amministrativo e della sua credibilita' nell'imporre in attuazione dello Stato di diritto, il rispetto della legalita' nell'agire pubblico. Diversamente il cittadino si sentira' sempre piu' abbandonato a se stesso ed incompreso'.

 

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