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Pubblicato il 10/10/2012 10:10

Abruzzo vicino al traguardo dei fondi europei

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Sì della Ue. Chiodi: "Non capiamo la contrarietà del Governo Italiano"

Nessuno si sbilancia sull'approvazione della categoria delle "Regioni in transizione" o "phasing out" da parte dell'Unione Europea, eppure i primi segnali giunti da Bruxelles sono più che positivi. Cauto il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, più ottimista il vice presidente del comitato delle Regioni Ue, Mercedes Bresso, che, secondo quanto riporta l'Ansa. Per l'agenzia di stampa fra le nuove formule del quadro finanziario 2014-2020 approvate oggi dal Comitato delle regioni Ue c'e' quello delle regioni di transizione, le regioni con un prodotto interno lordo compreso tra il 75% e il 90% della media comunitaria 'che a questo punto includeranno quasi certamente Umbria, Molise, Basilicata, Abruzzo e anche Sardegna', ha detto Bresso.

"Un incontro positivo che ha evidenziato la volonta' della Commissione europea di proseguire sulla strada che riconosce un canale di programmazione specifico per le regioni in transizione". E' un Gianni Chiodi soddisfatto quello che esce dalla riunione con il Commissario Ue per gli Affari regionali Johannes Hanhn che si e' conclusa nella tarda serata di ieri a Bruxelles. "Abbiamo posto un tassello importante - prosegue il presidente della Regione - nella battaglia che insieme con altre due regioni italiane stiamo portando avanti per il riconoscimento dello status di Regioni in transizione. Dobbiamo pero' ancora una volta registrare la netta opposizione del Governo italiano. E non ne capiamo il motivo e per questo lo riteniamo un errore strategico rilevante. La nostra posizione di Regioni in transizione non penalizza affatto le altre Regioni italiane che potranno accedere alla programmazione europea 2014-2020 ed e' per questo che non capiamo la posizione del Governo italiano che rischia di arrecare un danno rilevante alla nostra regione"

ella riunione con il Commissario Hanhn e' emersa anche la posizione dei singoli Stati, ma il Commissario e' sembrato deciso a percorrere la strada che riconosce nella programmazione 2014-2020 una fascia di regioni in transizione, che toccherebbe gli interessi di circa 72 milioni di cittadini europei. "Un numero rilevante - ha aggiunto Chiodi - e non un club d'elite di piccole regioni che andrebbero a gestire fondi europei. Del resto e' chiaro che il Governo italiano non riesce a capire quello che invece, mirabilmente, ha capito la Commissione europea: ci sono delle regioni che si trovano in una particolare condizione economica e di sviluppo, ne' troppo bassa ne' troppo alta, che hanno bisogno di una programmazione specifica. Quello che voglio dire al Governo e' che se da una parte l'Abruzzo non e' considerato al pari della Calabria allo stesso modo non puo' essere considerato al pari della Lombardia ed e' questa situazione di mezzo che un Governo lungimirante dovrebbe tutelare". I segnali postivi della giornata di Bruxelles sono arrivati anche dai capigruppo del Partito socialdemocratico europeo e dal Partito popolare europeo, le due formazioni politiche con la percentuale piu' alta di rappresentativita'. "Abbiamo avuto conforto anche da questi gruppi politici - conferma Chiodi - e l'incontro e' servito per illustrare realta' politiche che stanno uscendo da una fase difficile ma che necessitano di politiche specifiche di sostegno".

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'Il negoziato sul bilancio europeo 2014-2020 e la decisione se introdurre il concetto di una categoria di Regioni in Transizione che possano beneficiare dei futuri fondi Ue sta entrando nella fase 'calda'. Con il governo Monti faremo la nostra parte. Diremo che per le stesse ragioni per cui e' bene che l'accetti l'Europa, e' bene che l'accetti anche il Paese', ha detto il governatore dell'Abruzzo Gianni Chiodi, al termine del vertice con il commissario Ue alla politica regionale Johannes Hahn 'Anche il Paese - ha detto Chiodi - ha un dovere di costruire un ambiente favorevole all'Europa. L'Europa non e' solamente tasse, e credo che il governo Monti faccia bene, proprio nell'interesse della percezione di un'Unione europea migliore, ad avallare questa scelta delle regioni europee in transizione, che stanno lavorando per crescere'.

Chiodi ha poi ricordato che in mattinata in Parlamento europeo 'le regioni in Transizione hanno ottenuto il sostegno del gruppo del Partito popolare e Socialdemocratici europei'.

'Amici delle Regioni italiane intermedie spero che convincerete il vostro governo, cosi' come le altre regioni presenti oggi a Bruxelles, a creare la categoria delle 'Regioni in Transizione' nell'ambito dei Fondi strutturali 2014-2020'.Lo ha detto il commissario Ue alla pollitica regionale Johannes Hahn precisando: 'e' la prima volta che il concetto di regioni in transizione viene proposto, non deve durare un'eternita' ma un certo tempo, per permettere a queste regioni di continuare a crescere'.

No alla riduzione delle risorse finanziarie Ue per il periodo 2014-2020, si' alle regioni di transizione, no alla condizionalita' macroeconomica. Questo in sintesi il messaggio che arriva dal Comitato delle Regioni Ue, sulla proposta del quadro finanziario pluriennale Ue 2014-2020 che dovrebbe essere approvata al Consiglio Ue di novembre.

'Noi chiediamo un bilancio coraggioso - ha spiegato Mercedes Bresso, vicepresidente del Comitato delle Regioni Ue - che consenta anche a Paesi con vincoli stretti di bilancio di poter contare sui fondi Ue che sono politiche di investimento: politica agricola, piano di sviluppo rurale, politica regionale'. Secondo il vicepresidente del Comitato delle Regioni Ue 'questo e' un bilancio di investimenti: rappresenta dal 30% al 60% degli investimenti regionali, che concretamente potranno fare nel futuro. E' tutto un bilancio per la crescita e la creazione di posti di lavoro e in Italia sono quasi tutti regionalizzati: politica agricola comune, fondo di sviluppo rurale, fondi per la pesca, oltre a quelli per la coesione'.

 

 

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