"Non c'e' esempio migliore di quello della ricostruzione dell'Aquila per denunciare la stupidita' e il carattere recessivo dei Trattati europei". Lo ha detto stamani a L'Aquila Gianni Alemanno, candidato con Fdi-An alle europee nella circoscrizione Italia Meridionale, a margine di una manifestazione elettorale parlando del terremoto che colpi' il capoluogo di regione il 6 aprile 2009. "Il fatto che la Commissione europea abbia fino ad ora respinto tutte le richieste italiane di derogare il Patto di Stabilita' sui fondi della ricostruzione, indica - ha rilevato Alemanno - quando sia necessario imporre una revisione totale del rapporto dell'Italia con l'Unione Europea. Oggi, superate tante difficolta' burocratiche e organizzative, il principale vincolo per la ricostruzione della citta' abruzzese e' proprio la nostra appartenenza all' Unione europea". Secondo l'ex sindaco di Roma "il Patto di Stabilita' e Crescita andrebbe in larga parte cancellato in base a una generale revisione dei Trattati europei che sostengono l'Eurozona. Ma nel caso dell'Aquila si supera ogni limite. Tutti coloro che si riempiono la bocca della necessita' di creare piu' Europa per superare la crisi economica che oggi colpisce l'Italia dovrebbero - ha affermato l'ex ministro - fare i conti con tanta caparbia ottusita'. La realta' vera e' che solo rimettendo in discussione la nostra appartenenza all'Euro e tutti i Trattati che si fondano sulla moneta unica, possiamo evitare di rimanere bloccati da una serie infinita di compromessi al ribasso con la Commissione europea. L'Aquila - ha concluso - deve essere la prima bandiera del nostro 'alzare la testa in Europa'"
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