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Pubblicato il 20/02/2013 10:10

Attacco ai turisti a Malindi, ferito un abruzzese

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A due settimane dal ferimento di un'altra turista italiana, un commando di sei persone ha assaltato un resort del Kenya

Sarebbe originario dell'Abruzzo uno dei due italiani feriti nel corso di un nuovo attacco a Malindi in Kenya. A sole due settimane dal ferimento di Paola Boglio,  la turista di Brescia colpita alla nuca da un colpo di pistola esploso in un resort di Mayungu, e sopravvissuta per miracolo, nella notte un nuovo assalto ai turisti italiani. 

Un commando di sei persone incappucciate ha assaltato con pistole e machete un gruppo di ville private per rapinarle. Un italiano, originario dell’Abruzzo è stato ferito a colpi d’arma da fuoco: trasportato in ospedale sarebbe fuori pericolo, mentre un altro è stato accoltellato a una mano. La Farnesina ha confermato la notizia, ma al momento non si conosce il nome dell'abruzzese. Il rappresentante consolare di Malindi Roberto Macrì sta seguendo la vicenda sul posto. 

«È stata un’esperienza assurda», racconta all’Ansa un testimone Alessandro Aiani. L’uomo era ospite con un gruppo di amici nella villa di Mayungu, tra Malindi e Watamu, presa d’assalto dalla banda di criminali. «Erano sei persone, avevano due pistole e dei machete. All’1.30 di notte stavamo tornando a casa, hanno aspettato che scendessimo dalla macchina e ci hanno aggrediti», racconta Aiani, originario di Genzano, in provincia di Roma. «Ci hanno buttati a terra e minacciati. Un mio amico è stato accoltellato a una mano. Ci hanno portato via soldi e macchine fotografiche. Poi sono passati alle altre ville», aggiunge il testimone spiegando che si tratta di un gruppo di 5 ville private, tutte abitate da turisti italiani, una decina in totale. Alla casa accanto, quindi, i banditi «hanno sparato a un altro signore, un abruzzese, ferendolo alla pancia. È stato un incubo, sanguinava, volevamo portarlo in ospedale ma ci avevano chiusi dentro. Solo grazie all’intervento di una persona della security locale siamo riusciti a farlo portare in ospedale», prosegue Aiani, aggiungendo che il console Roberto Macrì lo aveva appena chiamato dall’ospedale di Malindi per dirgli che l’uomo «è fuori pericolo». Ora, Alessandro non sa bene cosa fare nei prossimi giorni: «Vengo qui da tanti anni e sarei dovuto rimanere fino a fine febbraio. Ora non lo so...».

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