Come già da diversi anni, l'incremento demografico del nostro Paese deriva da un tasso migratorio con l'estero positivo (3 per mille), mentre quello interno è negativo (-0,2 per mille . Considerando i dati a livello ripartizionale, la somma dei tassi migratori interno ed estero indica il Centro come l'area più attrattiva, con un tasso pari al 5,1 per mille, seguita dal Nord-ovest (4,7 per mille) e dal Nord-est (4,1 per mille). Il Sud acquista popolazione a causa delle migrazioni dall'estero che, tuttavia, non riescono a compensare la perdita di popolazione dovuta alle migrazioni interne. Il tasso migratorio (interno più estero) risulta quindi negativo (-0,7 per mille), come quello delle Isole nel loro insieme, dove Sicilia (-0,6 per mille) e Sardegna (0,3 per mille) presentano però valori di segno opposto. A livello regionale, il Lazio è la regione più attrattiva (6,1 per mille), seguita da Emilia-Romagna (5,8 per mille), Lombardia e Toscana (entrambe 5,6 per mille). Tra le regioni del Mezzogiorno solo l'Abruzzo si stacca nettamente dalle altre con un tasso pari a 1,9 per mille, mentre tutte le altre presentano valori negativi o molto vicini allo zero. E' quanto si legge nel Bilancio demografico nazionale dell'Istat per il 2013.
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