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Pubblicato il 19/12/2014 18:06

Carabiniere minacciato con coltello spara a tunisino e lo uccide ad Alba Adriatica

alba adriatica, omicidio

 "Eccesso colposo per legittima difesa". E' il reato con il quale e' stato iscritto, come atto dovuto, nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Teramo, il brigadiere della Compagnia di Alba Adriatica che ieri pomeriggio ha ucciso un tunisino di 37 anni al termine di una colluttazione avvenuta nell'abitazione dell'extracomunitario, sul lungomare Marconi. Stamani, intanto, il pm Davide Rosati ha conferito all'anatomopatologo Giuseppe Sciarra l'incarico di effettuare l'autopsia sul corpo del nordafricano che dall'obitorio dell'ospedale di Sant'Omero e' stato trasferito in quello di Teramo. Il militare stava effettuando un blitz antidroga con un collega e una volta entrato in casa di Akim Hadyi questi lo ha subito aggredito brandendo un coltello con una lama di 16 centimetri. A nulla sono valse le intimazioni del militare a farlo indietreggiare e di fargli gettare l'arma a terra. Il tunisino continuava ad avanzare sferrando fendenti schivati grazie alla prontezza di riflessi del brigadiere che alla fine e' stato costretto ad estrarre la pistola di ordinanza esplodendo un colpo, con traiettoria dall'alto verso il basso, che ha raggiunto l'aggressore ad una gamba recidendogli la femorale. Nonostante il pronto intervento di un'ambulanza che si trovava nei paraggi, il 37enne e' morto dissanguato mentre veniva trasferito all'ospedale. Nell'abitazione della vittima sono stati poi trovati circa 150 grammi di eroina suddivisa in buste da 5 grammi termosigillate. L'appartamento, di proprieta' di una signora del posto, era stato preso in affitto da alcuni extracomunitari tramite un'agenzia immobiliare. I condomini del palazzo, piu' di una volta, avevano segnalato situazioni di disturbo e insicurezza per il continuo andirivieni di stranieri e straniere. A condurre le indagini sono i carabinieri del Reparto Investigativo del Comando provinciale di Teramo. 

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 Il brigadiere dalla cui pistola e' partito il colpo che ha ucciso il tunisino 37enne, avrebbe agito per legittima difesa. E' quanto trapela dagli ambienti investigativi in questa prima fase della ricostruzione dell'accaduto. Infatti la traiettoria del colpo dimostrerebbe come il militare, nonostante la vittima gli si avvicinasse per dare fendenti con un coltellaccio da cucina, abbia sparato in direzione dei piedi per fare indietreggiare l'aggressore. Accidentalmente pero' il proiettile ha raggiunto l' aorta femorale. Il militare sta bene ed attualmente si trova nella caserma di Alba Adriatica con il sostituto procuratore Davide Rosati e con i vertici dell'Arma provinciale e regionale. Quanto alla droga, il primo sequestro e' stato di circa 150 gr di eroina suddivisa in bustine da 5 gr termosigillate. I carabinieri del reparto operativo di Teramo stanno ancora setacciando l'appartamento

E' stato un colpo di pistola esploso accidentalmente da un carabiniere ad uccidere un tunisino armato di coltello durante un intervento antidroga dei carabinieri ad Alba Adriatica. Secondo quanto ricostruito sulla base di fonti investigative, i militari impegnati in un controllo su un appartamento del lungomare - in cui, secondo una informazione confidenziale, era custodita della droga - hanno trovato all'interno due tunisini. Uno dei due ha finto un malore e uno dei carabinieri gli ha prestato i primi soccorsi dopo aver chiamato un ambulanza. L'altro straniero ha raggiunto la cucina e afferrato un coltello con il quale ha minacciato l'altro militare, che ha impugnato la pistola, cercando di spingerlo fuori dalla porta di casa, rimasta aperta: nella colluttazione che ne e' seguita e' partito il colpo che ha raggiunto lo straniero all'arteria femorale. Il personale sanitario dell'ambulanza, nel frattempo sopraggiunta, ha prestato le prime cure all'uomo che pero' e ' morto.

 Il tunisino morto si chiamava Akim Hadyi ed aveva 37 anni. A seguire il caso e' il sostituto procuratore Davide Rosati che ha disposto l'autopsia per domani. Secondo l'anatomopatologo Giuseppe Sciarra l'extracomunitario e' stato attinto da un solo colo di pistola con traiettoria dall'alto verso il basso. Quando i carabinieri sono arrivati nell'abitazione, ubicata in una palazzina sul lungomare Marconi, il tunisino ha cercato di non farli entrare ma alla fine i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alba Adriatica hanno avuto la meglio forzando l'ingresso. In casa pare si trovasse un'altra persona riuscita a fuggire ma non e' escluso che ce ne fossero tre. Il tunisino ha subito afferrato un coltello con una lama di circa 16 centimetri e si e' scagliato contro il primo carabiniere che si e' trovato davanti. Il militare, a scopo intimidatorio, ha estratto la pistola dalla fondina e poi il colpo mortale sarebbe partito accidentalmente. Il corpo dell'extracomunitario si trova ancora nell'abitazione in attesa che venga trasferito all'obitorio dell'ospedale di Sant'Omero. I condomini, piu' di una volta, avevano segnalato situazioni di disturbo e insicurezza per il continuo andirivieni di stranieri e straniere. L'appartamento era stato affittato agli extracomunitari ed e' di proprieta' di una signora del posto che l'aveva affidato ad un'agenzia immobiliare. A condurre le indagini sono i carabinieri del Reparto Investigativo del Comando provinciale di Teramo i cui ufficiali si sono subito recati sul posto

 

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