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Pubblicato il 20/06/2012 22:10

Caso Lusi, il Senato vota il sì all'arresto

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"Non ho detto tutto, ci sono ancora approfondimenti da fare con i pubblici ministeri. Se lo vogliono"

 

Il Senato dice sì alla richiesta dei pm di applicare la misura cautelare dell'arresto per l'ex tesoriere della Margherita Luigi Lusi. Il voto, a scrutinio palese, è passato con 155 sì, 3 no e un astenuto.

"Sono una persona che sta vivendo un incubo", commenta Lusi subito dopo aver appreso il verdetto. "Con il voto segreto si mandano in galera i senatori senza che abbiano ucciso nessuno", aggiunge. Poi, a proposito del suo ex leader: "Ho notato che il senatore Bianco ha votato: almeno Rutelli non ha votato, ha avuto la decenza di non votare".

"Non ho detto tutto, ci sono ancora approfondimenti da fare con i pubblici ministeri. Se lo vogliono", dichiara l'ex tesoriere dei Dl. "Se la Lega non avesse partecipato non ci sarebbe stato il numero legale", osserva Lusi a proposito del voto sull'arresto. Poi, rivolto ai giornalisti: "Vi dispiace se dico che non ne approfitto ma vado dove devo andare".

Lusi lascia Palazzo Madama accompagnato dai suoi legali da una uscita secondaria, nei pressi di Piazza San Luigi dei Francesi, in modo da evitare le telecamere. Ad attenderlo, un'auto privata e un gruppo di fotografi. Lusi si recherà adesso insieme ai suoi avvocati nella sua abitazione di Genzano, ai castelli romani, in attesa dell'arrivo della Guardia di Finanza che dovrà eseguire la misura cautelare. "Andiamo a Genzano e attendiamo l'ordine di esecuzione - spiega l'avvocato del senatore, Luca Petrucci - Cosi come il nostro assistito ha sempre affermato siamo pronti a dare immediatamente esecuzione alla decisione assunta dal Senato". In base a quanto si apprende l'ex tesoriere della Margherita dovrebbe essere destinato al carcere di Rebibbia.

Potrebbe svolgersi già nella giornata di domani l'interrogatorio di garanzia in carcere per il senatore. L'ex tesoriere comparirà davanti al gup Simonetta D'Alessandro, che il 3 maggio firmò il provvedimento con cui chiedeva l'arresto per il reato di associazione a delinquere finalizzata all'appropriazione indebita.

 

 

 

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L'Aula del Senato oggi pomeriggio si esprimerà con un voto sulla richiesta d'arresto a carico di Luigi Lusi. Il Pdl e' diviso sull'atteggiamento da tenere quando si dovra' decidere se autorizzare o meno la richiesta di arresto del senatore ed ex tesoriere della Margherita. La lunga riunione al Senato non è bastata a chiarire i dubbi. All'incontro  ha partecipato anche il segretario del Pdl, Angelino Alfano.

Il malumore per la linea ufficiale e cioè voto palese e libertà di coscienza è stato messo in evidenza da diversi senatori nei vari interventi durante la riunione. Alcuni di loro, come ad esempio Domenico Nania, Altero Matteoli e Francesco Nitto Palma, hanno messo in rilievo come il voto palese e la libertà di coscienza rappresentino una contraddizione. Le perplessità sulla decisione presa dal vertice del partito erano evidenti anche nei capannelli che nel corso della serata si formavano nel cortile del Senato. C'era chi manifestava un'aperta contrarietà al voto palese e anche chi sollevava l'opportunità che sia il segretario in persona a dire una parola definitiva sull'atteggiamento da tenere domani in Aula: 'una scelta del genere non può essere scaricata su ciascun senatore - è il ragionamento fatto da diversi esponenti del Pdl - ma deve essere il segretario a dire che per ragioni politiche la linea è questa.

E in molti, a palazzo Madama, sono pronti a scommettere che sarà un voto allineato a quanto già stabilito dalla Giunta per le immunità parlamentari, ovvero il 'sì' alle manette per il senatore, che in Aula vedrà proprio il presidente della Giunta, Marco Follini, illustrare tutte le ragioni per cui bisogna dire sì ai magistrati.

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