Meno tasse per lavoratori e pensionati, difesa del lavoro, investimenti. Sono le richieste di Cgil, Cisl e Uil Abruzzo, che sabato 14 dicembre scenderanno in piazza,a Pescara, per protestare contro i tagli previsti dalla legge di stabilita' e per presentare e sostenere le proprie proposte di modifica del testo in discussione alla Camera dei deputati. I motivi della mobilitazione regionale sono stati illustrati, questa mattina, a Pescara, nel corso di una conferenza stampa, da Gianni Di Cesare, segretario regionale Cgil; Maurizio Spina, segretario regionale Cisl; Roberto Campo, segretario regionale Uil. Prevista la partecipazione di oltre 5 mila persone. Il corteo partira' alle 10 da piazza della Repubblica per raggiungere piazza Sacro Cuore. Alle 11.30 si terra' un comizio con l'intervento di Emilia Di Nicola, per Cgil, Cisl, Uil Pescara; Roberto Campo, per le confederazioni regionali; Giuseppe Faina, per le confederazioni nazionali. Nello specifico, i sindacati chiedono l'aumento delle detrazioni per i lavoratori dipendenti e per i pensionati nel 2014; la definizione di una norma che destini automaticamente le risorse provenienti dalla evasione fiscale, dalla spending review e dalle rendite finanziarie, attraverso un sistematico aumento delle detrazioni per lavoratori e pensionati; la riapertura della contrattazione nei settori pubblici; il finanziamento della cig e dei contratti di solidarieta'; la rivalutazione delle pensioni; nuove politiche industriali; l'attuazione degli investimenti; politiche sociali. "Con la manifestazione del 14 dicembre - ha detto Gianni Di Cesare - concludiamo una rivendicazione lunga che le organizzazioni sindacali stanno portando avanti nei confronti della finanziaria nazionale e anche verso la Regione Abruzzo"
"Il dato fondamentale che e' ormai emerso anche per l'Abruzzo sulla crisi del lavoro in tutte le sue forme - ha aggiunto il sindacalista - ha bisogno di una risposta complessiva da parte delle imprese che dovrebbero investire, del governo nazionale e della Regione Abruzzo". Di Cesare, dopo aver ricordato che in Abruzzo si contano 41 mila occupati in meno e che cresce la disoccupazione in particolare quella giovanile, ha fatto notare che "il governo regionale sta presentando un documento di programmazione economico e finanziario vuoto, in particolare dal punto di vista del lavoro". "Il sindacato confederale - ha sostenuto Roberto Campo - e' l'unica forza che in questo momento ha una proposta per far uscire l'Italia dalla condizione di recessione e abbassare in modo consistente le tasse ai lavoratori e pensionati per ridare loro capacita' di consumo, far ripartire l'economia e l'occupazione. Per finanziare il taglio forte delle tasse bisogna ridurre drasticamente i costi della politica e trasformare ogni recupero di evasione fiscale in un abbassamento delle tasse". "Il Paese - ha detto Maurizio Spina - ha bisogno di profondi cambiamenti. La finanziaria e' debole, c'e' bisogno di maggiore coraggio. Il sindacato e' sempre stato e continua ad essere pronto ad assumersi le sue responsabilita', pero' , dobbiamo fare in modo che tutto cio' che si riesce a recuperare sull'evasione fiscale e sulla spending review, vada indirizzato esclusivamente al lavoro e alle imprese per far riprendere l'economia. Serve - ha concluso - un segnale forte, l'Abruzzo non ce la fa se non riprende l'economia nazionale, la domanda interna deve essere rilanciata, con il solo export non andiamo da nessuna parte".
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