"Forse non si è compreso appieno il risultato raggiunto nella sanità: certificato, riconosciuto, elogiato anche dai tavoli e dai media nazionali. L'avanzo di bilancio, considerato le disastrate condizioni in cui questo Governo regionale ha trovato i conti della sanità, è davvero un traguardo importante, storico oserei dire". E' la riflessione del presidente della Regione Abruzzo, Commissario ad acta, Gianni Chiodi, che ricorda come l'Abruzzo sia tra le sole cinque Regioni in Italia ad aver registrato un avanzo di bilancio (con Lombardia, Veneto, Umbria e Marche).
"In termini concreti - spiega Chiodi - significa maggiori investimenti per una sempre più alta qualità delle prestazioni (diagnostiche e professionali); riduzione delle tasse; possibilità per le imprese di beneficiare della compensazione fiscale". "E' acclarato che uno dei problemi più avvertiti dai cittadini/utenti siano le lunghe liste d'attesa - aggiunge il presidente Chiodi - Ebbene, le maggiori disponibilità finanziarie ci consentiranno di investire sempre più in macchinari d'avanguardia, in sostituzione di apparecchiature diagnostiche obsolete e funzionanti a singhiozzo, e di assumere personale medico, infermieristico, tecnico, del quale ovunque si avverte la carenza".
Per Chiodi, avanzo di bilancio è anche altro, molto di più: "Come ho già detto più volte, questo traguardo ci permetterà di abbassare le tasse che, in questo momento storico, strozzano le famiglie e comprimono i consumi, amplificando la crisi economica in atto a livello internazionale". E poi le imprese.
"Grazie alle buone performance in campo sanitario, ed al forte impegno di questo Governo regionale - fa notare il Presidente/Commissario - anche le nostre imprese, prima escluse, potranno beneficiare dello strumento della compensazione fiscale tra debiti e crediti con la pubblica amministrazione".
"Insomma - conclude - tanti positivi effetti a cascata sulle tasche dei cittadini, delle famiglie e del sistema produttivo che meritano senz'altro considerazione, che premiano i nostri sacrifici e la nostra tenacia, e che, chiunque abbia onestà intellettuale non può che giustamente attribuirci".
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