'Grazie per la fine del commissariamento, ma se e' tutto qui il Governo attuale rischia di comportarsi peggio del precedente'. Lo ha detto il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente.
La dichiarazione, nell'incontro con gli amministratori locali convocato dai deputati aquilani Giovanni Lolli (Pd) e Marcello de Angelis, per illustrare i subemendamenti approvati dalle commissioni congiunte Finanze e Attivita' produttive della Camera nel corso della discussione del maxi-emendamento sul terremoto firmato dal ministro per la Coesione territoriale Fabrizio Barca e inserito nel decreto legge 'Crescita' che lunedi' comincera' il suo iter in aula.
'Finalmente la legge-Barca ci libera di quegli ascessi purulenti sul corpo della ricostruzione che erano il commissario e la Struttura tecnica di missione - ha affermato Cialente - ma se l'esecutivo non stanziera' i soldi per far quadrare i bilanci comunali e non estendera' i benefici per le seconde case anche alle frazioni e al 'cratere' finirà per farci rimpiangere Silvio Berlusconi, con il quale su molti punti importanti riuscivamo a imporci'.
'In commissione abbiamo dovuto fronteggiare l'ostruzionismo della Lega Nord - ha riferito l'onorevole Marcello de Angelis (Pdl) - ma siamo comunque riusciti a portare a casa qualcosa, come il nuovo assetto della 'governance' della ricostruzione che prevede l'istituzione degli otto uffici territoriali per le aree omogenee del 'cratere' e il ripristino dell'inserimento degli orfani del sisma nelle categorie protette per le assunzioni nella pubblica amministrazione, che era nella prima stesura del testo e poi era scomparso'.
'E' stata una battaglia campale - ha aggiunto Lolli (Pd) - su molti punti il relatore ha detto no, come le seconde case, l'estensione dei benefici del 'de minimis' anche ai paesi fuori L'Aquila, e l'eliminazione delle parti della legge che prevedono il ricorso agli appalti pubblici per gli edifici privati diverse dall'abitazione principale con unico proprietario: su uno di essi, peró, cioè lo snellimento delle procedure per gli interventi di ricostruzione che prevedano varianti urbanistiche, abbiamo mandato sotto il governo'. 'In questo modo - ha concluso - abbiamo inteso lanciare un messaggio all'esecutivo: per vederci riconosciuti i nostri diritti siamo pronti anche ad andare contro un governo che sosteniamo'.
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