I suoi nomi scientifici sono Chrysopogon zizanioides e Chrysopogon nemoralis ma e' sicuramente piu' conosciuta come vetiver, la cosiddetta "pianta ingegnere", capace di contrastare il dissesto idrogeologico e l'erosione. Il suo utilizzo per prevenire il dissesto idrogeologico e favorire il risanamento ambientale, questa mattina, e' al centro di un convegno che si sta tenendo in Regione, nella sede di viale Bovio. "Gran parte dei territori del centro sud d'Italia e quindi anche quello abruzzese - ha esordito l'assessore ai Progetti speciali territoriali, Donato Di Matteo, che ha anche le deleghe all'ambiente, e ai parchi - nel corso degli anni, ha subito una politica di urbanizzazione selvaggia che ha causato spesso danni irreparabili. Questa iniziativa innovativa rivolta alla diffusione del vetiver, pianta erbacea che puo' arrivare fino a cinque metri di profondita' - ha proseguito - intende stravolgere l'impostazione metodologica che finora e' stata data alla base della lotta al dissesto idrogeologico. Del resto - ha rimarcato Di Matteo - in un momento storico in cui le emergenze ambientali si moltiplicano e le risorse per fronteggiarle sono sempre piu' scarse, l'utilizzo del vetiver in bio-ingegneria puo' rendere piu' coeso il suolo favorendo, al tempo stesso, il consolidamento degli argini dei fiumi e dei torrenti". Sono note, inoltre, le qualita' ignifughe di una pianta come il vetiver che riesce a costruire un'autentica barriera rispetto all'eventuale aggressione delle fiamme visto che la parte verde di questa erbacea non brucia. Inoltre, il vetiver puo' essere impiegato nel recupero della biodiversita' ambientale e persino in cosmesi. Infine, l'olio di vetiver puo' rendere solubile qualunque altro olio. "Non mi spenderei per un'iniziativa del genere se non fossi certo dei risultati che puo' determinare - ha concluso l'assessore - anche nell'ottica di creare nuova occupazione. Per questo, invito le amministrazionmi comunali a investire risorse in questo ambito e le aziende vivaistiche a crederci di piu' anche perche' i costi sono molti bassi e le prospettive rosee". All'odierno convegno sono intervenuti, tra gli altri, il direttore tecnico dell'Arta, Giovanni Damiani, il presidnete dell'Ordine dei Geologi d'Abruzzo, Nicola Tullo, e l'esperto di tecnologia vetiver, Benito Castorina.
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