La bonifica di siti contaminati come quello dell'area della maxidiscarica abusiva di Bussi sul Tirino, nella zona circostante il polo chimico di Pescara, spetta ai responsabili dell'inquinamento. Le condizioni per la concessione di eventuali fondi europei di cofinanziamento di interventi di decontaminazione saranno "oggetto di negoziati tra la Commissione, l'Italia e le singole regioni" per il periodo 2014-2020. A ribadire il principio "chi inquina paga" e' il commissario europeo all'ambiente, Janez Potocnik, rispondendo ad un'interrogazione presentata da 23 eurodeputati italiani sul caso dell'area attualmente sotto sequestro a Bussi sul Tirino, per la quale l'Ispra ha stimato un danno ambientale di 8,5 miliardi di euro e dove "circa 500 mila cittadini della Val Pescara avrebbero utilizzato e bevuto acqua inidonea al consumo umano" scrivono gli eurodeputati. "Per la bonifica occorrono circa 600 milioni di euro, mentre ve ne sono 50 milioni, messi a disposizione dal governo" riferisce l'interrogazione. Potocnik, pur non essendo a conoscenza del caso specifico di Bussi sul Tirino, ricorda come l'Italia sia attualmente oggetto di una procedura di infrazione sulla normativa Ue sulle discariche e che la Commissione europea ha deciso deciso di ricorrere per la seconda volta alla Corte di giustizia dell'Unione europea, "giacche' le autorita' italiane non hanno ancora bonificato tutte le discariche abusive oggetto della causa, compresi numerosi siti in Abruzzo". Il Fondo europeo di sviluppo regionale per il periodo 2014-2020 prevede la possibilita' di sostenere progetti di decontaminazione di aree dismesse, ma allo stesso tempo si applica il principio "chi inquina paga", quindi "il Fondo non interverra' ogniqualvolta dalla contaminazione si puo' risalire a un inquinatore".
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 3
Condividi: