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Pubblicato il 19/03/2015 15:03

Dispersione idrica al 53 per cento in Abruzzo

abruzzo, dispersione idrica

I dati dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva

L'Italia perde acqua. Lo rileva l'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva secondo cui, nel 2014, in Italia in media il 37% dell'acqua immessa nelle tubature va sprecata, in aumento di tre punti percentuale rispetto al 2013. Il problema è particolarmente grave nelle aree meridionali del Paese dove la dispersione idrica si attesta al 49% mentre al centro è al 39% e al nord 29%. Spiccano in negativo Calabria (60%) e Basilicata (58%). Non va meglio al centro: nel Lazio c'è una dispersione idrica del 60% e in Abruzzo con il 53%. Relativamente più virtuose la Valle d'Aosta con il 20% di dispersione, Marche e Trentino Alto Adige con il 26%

Il 53% dell'acqua immessa nella rete idrica abruzzese va sprecata; il dato, relativo al 2014, e' perfino peggiore di quello del 2007 (51%). Lo rileva l'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che, per il decimo anno consecutivo, ha diffuso i dati alla vigilia della Giornata mondiale dell'acqua, il 22 marzo. Le tariffe, in Abruzzo, secondo lo studio, sono aumentate del 3,2% tra il 2013 e il 2014: lo scorso anno ogni utente ha speso in media 294 euro (285 nel 2013 e 355 euro in Italia). In testa Chieti e Pescara, con 309 euro e una variazione del 4% rispetto al 2013; segue L'Aquila (298 euro, +0,7%). A livello regionale, la variazione raggiunge il +42,2% se il dato viene confrontato con quello del 2007 (207 euro). In Abruzzo, rileva ancora l'indagine, non vi sono particolari facilitazioni o aiuti alle famiglie, presenti a livello nazionale nel 56% dei casi. Sul fronte dispersione idrica, Cittadinanzattiva parla per l'Abruzzo di "problema particolarmente grave", con lo spreco, pari al 53%, di gran lunga superiore alla media italiana (37%). Nell'indagine, tra i disservizi, vengono citate le falde acquifere permeate dai veleni della megadiscarica dei veleni di Bussi.

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