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Pubblicato il 25/01/2013 08:08

Elezioni, Quagliariello: "Avrò a cuore l'Abruzzo"

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Il capolista al Senato per il Pdl inizia da Pescara la sua campagna elettorale

"Sono consapevole che non c'e' solo qualche errore. Le liste sono piene di errori e non solo le nostre, per via di una legge elettorale che non amo e che ho fatto di tutto per cambiare". Ha esordito cosi' il senatore del Pdl Gaetano Quaglieriello, capolista al Senato in Abruzzo, dopo Berlusconi, alle prossime elezioni politiche, nella conferenza stampa che ha tenuto stamani a Pescara. Di fronte ai giornalisti, Quaglieriello ha affrontato la questione delle frizioni interne al Pdl sorte nei giorni scorsi in Abruzzo per la composizione delle liste e ha ammesso che "Pescara e' sottorappresentata, per la sua importanza". 

"Le polemiche dopo la presentazione delle liste sono inevitabili, ma poi si concludono", ha detto. "Questa e' una pagina da girare - ha proseguito - e credo che oggi sia uno spartiacque. Da oggi - ha aggiunto - si fa campagna elettorale, una campagna elettorale per trovare il governo del paese. Io sono qui per vincere, non per regolare partite interne e il modo migliore per regolare le partite interne e' vincere. Se si vince al Senato, Pescara avra' la sua rappresentanza", ha osservato il senatore parlando della sua candidatura in questa terra. Quagliariello ha fatto notare poi che "le piccole liti di famiglia non possono disperdere il patrimonio di cio' che e' stato fatto" in Abruzzo dal Pdl. "Siamo riusciti a portare a termine la legislatura, in Abruzzo, e non e' una cosa consueta nell'ultimo periodo. Questa era una regione commissariata sulla sanita ed e' l'unica che ha ridotto le tasse. Insomma e' diventato un modello e sarebbe da folli disperdere politicamente" questi risultati. Al capolista e' stato anche chiesto se intende sottoscrivere l'agenda Pescara sollecitata ieri dal coordinatore provinciale del partito, Lorenzo Sospiri, che non condivide le liste ed e' in rotta con il Pdl, a cui chiede garanzie per rappresentare Pescara in Parlamento. "La condivido e vorrei ampliarla", ha detto Quagliariello. 
"Non voglio costruirmi un passaporto falso, ma io avro' a cuore questo territorio", ha detto il capolista al Senato riferendosi alla la mancata rappresentanza di Pescara di esponenti pdl. "Sono un uomo dell'Adriatico, che e' un modello specifico del nostro Paese. Apriro' il mio comitato elettorale a Pescara e saro' a disposizione dei pescaresi". Quaglieriello si sente di casa, in Abruzzo. "Per una serie di combinazioni e per una sorta di attrazione fatale, l'Abruzzo ha avuto un posto fondamentale nella mia vita, per gli otto anni come docente all'Universita', per il fatto di essere stato inviato qui dal partito e alle ultime regionali. E come si corre sul lungomare di Pescara non si corre in nessuna parte del mondo". Ha anche ricordato di aver dato "una mano consistente per risolvere i problemi del porto cittadino e della pesca. Allora nessuno mi ha chiesto che passaporto avessi e mi pare che i risultati siano arrivati". Ha assicurato che l'equilibrio territoriale interno "non e' in discussione, in Abruzzo. Ne sono garante". Quanto al partito "non ho intenzione di commissariare niente - ha spiegato in conferenza. Se saro' eletto daro' il mio contributo per le tappe successive. Ci sono degli organi di partito e il partito puo' ritrovare un nuovo assetto e una nuova unita'. Se posso daro' il mio contributo". Tra i problemi che "dovremmo porci - ha aggiunto - c'e' quello della macroregione adriatica".
 
In merito alla lista presentata da Carlo Masci al Senato, Rialzati Abruzzo - Abruzzo Futuro, Quagliariello ha affermato: "Credo che sia stato un grande errore"."Masci - ha detto Quagliariello - aveva chiesto un apparentamento ma a una condizione: che fosse lui candidato nelle liste del Pdl in una posizione eleggibile. Ma se uno chiede un apparentamento non mette condizioni. Un altro errore e' legato al fatto che ora Masci e' diventato funzionale alla sinistra. Sottrae voti al centrodestra - per Quagliariello - e consente al centrosinistra di prendere piu' facilmente il premio di maggioranza. Credo - ha ribadito - che sia stato un errore non apparentarsi, per sconfiggere la sinistra, e presentare una lista che fa il gioco del Pd e dei suoi alleati, indirettamente".
"Le primarie del centrosinistra sono state una piccola ipocrisia, rispetto alla formazione delle liste", ha proseguito facendo notare che chi ha partecipato alle primarie non e' in lista e altri che non hanno partecipato oggi si ritrovano in lista. Nulla da dire, invece, sul metodo delle primarie. Quagliariello non pensa che "questa legge elettorale, cosi' com'e', possa essere corretta attraverso le primarie. Ho fatto di tutto - ha assicurato - per cambiarla e questo impegno rimane inalterato: sara' una delle prime cose su cui mi impegnero' se torno in Parlamento". Certo, "si doveva fare in questa legislatura ma non mi sento di assegnare la colpa principale di questo mancato cambiamento al mio partito, e so quello che dico", ha proseguito. In merito alle primarie del Pdl "non ci sarebbero stati i tempi tecnici - ha commentato - per organizzare elezioni primarie serie". 
Parlando della formazione politica guidata da Monti e delle possibilita', passate e future, di alleanze, ha affermato: "Il terzo incomodo e' stato una grande delusione". "Oggi - ha fatto notare - da una parte c'e' uno schieramento di centrodestra e dall'altra uno schieramento che si e' estremizzato perche' il ruolo della componente radicale, di Vendola, e' diventato piu forte. Se Monti avesse fatto un appello per allargare l'area dei popolari, ai liberali, e agli uomini alternativi alla sinistra, evidentemente la prospettiva di un accordo con il Pdl non solo sarebbe stata possibile, ma avrei fatto di tutto per accreditarla, sulla scia del presidente Berlusconi. Ma si e' fatta un'altra scelta".
Secondo Quagliariello si e' sbarrata la strada a destra, dicendo "quello e' lo spazio delle illegittimita'", e ci si e' proposti per un accordo con la sinistra. Ma e' un accordo subalterno, perche' chi comanda e' lo schieramento piu' grande e il Presidente del consiglio lo esprime quello. E' un peccato - ha concluso - che non ci sia spazio per la prospettiva di un accordo con il Pdl e se ne devono dolere coloro che hanno fatto questa operazione politica".

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