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HOME » PRIMO PIANO » ESPLOSIONE A CITTà SANT'ANGELO, IL PRIMO SCOPPIO DAL DEPOSITO GIUDIZIARIO
Pubblicato il 26/07/2013 10:10

Esplosione a Città Sant'Angelo, il primo scoppio dal deposito giudiziario

città sant'angelo, di giacomo, fuochi d'artificio, esplosione, villa cipressi

Ricominciata la bonifica dell'area

Sarebbe stato il deposito giudiziario di botti illegali ad esplodere per primo ieri mattina nell'azienda dei fratelli Di Giacomo. Testimoni e prime ipotesi d'indagine confermano che l'incidente ha avuto origine non nella fabbrica Di Giacomo ma nella casamatta giudiziaria.

Sarebbero state 4 e non e 2 le esplosioni che hanno devastato l'azienda di fuochi d'artificio della famiglia Di Giacomo a Villa Cipressi. Lo riferisce il testimone oculare Francesco, coltivatore diretto che casualmente si trovava nei pressi del luogo dell'esplosione, provocando quattro morti. La prima, intorno alle 10.15, si e' verificata nel deposito autorizzato nel quale le forze dell'ordine conservavano in deposito giudiziario tutti i botti sequestrati illegalmente nelle varie indagini in Abruzzo. La seconda esplosione, che ha ucciso il giovane Alessio Di Giacomo, il cui corpo e' stato l'unico ritrovato al momento, e' avvenuta nella fabbrica.

''Dopo un primo scoppio consistente e' venuta la seconda terribile esplosione che ha generato il fungo 'atomico''', ha rivelato Francesco. Secondo il suo racconto dopo un quarto d'ora sono arrivati i soccorsi, e subito dopo c'e' stata una terza esplosione piu' contenuta. ''Il quarto scoppio e' avvenuto dopo circa mezz'ora dal primo ed e' quello che ha ucciso Alessio Di Giacono - continua Francesco - noi vedevamo piccoli scoppi dal fabbricato, carabinieri e vigili del fuoco che fuggivano e quindi un altro scoppio tremendo che ha disintegrato sia il fabbricato che altre costruzioni intorno. I carabinieri poi mi hanno detto che Alessio incurante del pericolo andava proprio verso quella casa matta esplosa per l'ultima, nonostante l'avessero avvertito del pericolo. Era un bravo ragazzo - conclude Francesco - il genietto di casa che avrebbe preso in mano l'azienda da grande''.

 

foto Adamo Di Loreto/NurPhoto/Corbis

 

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