Dopo l'intervento degli artificieri, che e' attualmente in corso a Villa Cipressi di Citta' Sant'Angelo, prendera' il via il lavoro di ricerca dei vigili del fuoco e di rimozione delle macerie. Lo si apprende dai vigili del fuoco impegnati sul posto, che hanno incontrato nell'area limitrofa al rogo il colonnello Francesco Carleo, della compagnia provinciale dei carabinieri di Pescara. Non e' ancora chiaro da dove si partita l'esplosione, succeduta da altri botti. Qualcuno parla di quattro boati, qualcuno di due, considerato che un paio almeno sono avvenuti in tempi ravvicinati. L'impianto dei Di Giacomo, spiegano sempre i vigili, era realizzato su piu' strutture. Ne e' saltata prima una e poi le altre; si sta ancora lavorando per capire la dinamica dei fatti.
"Ho sentito la prima esplosione e ho subito capito che era successo qualcosa di grosso, qualcosa di drammatico e il pensiero e' andato a Di Giacomo. Chi conosce il territorio non poteva pensare ad altro". Lo dice un amico di famiglia, nonche' amministratore comunale della zona, che preferisce mantenere l'anonimato, e ieri e' subito arrivato sul luogo dell'esplosione, dove si trova anche oggi per stare vicino ai suoi "amici". Dopo il primo botto ha raggiunto la collina e ha visto vigili, soccorritori e forze dell'ordine gia' in azione. In quel gruppo forse c'era anche Alessio Di Giacomo, ucciso dalla seconda esplosione. Anche questo botto e' stato udito distintamente dal testimone che dice di aver trovato "gente in strada e detriti ovunque, con danni a molte case e ad un agriturismo della zona"
Foto Adamo Di Loreto/BuenaVista/*photo
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