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Pubblicato il 11/03/2015 15:03

Firmati i primi contratti di sviluppo in Regione Abruzzo

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Sono stati firmati i primi contratti di sviluppo firmati oggi a Pescara, tra Regione Abruzzo e aziende che investiranno, in iniziative strategiche e di sviluppo sperimentale, complessivamente 52 milioni di euro, di cui 13 milioni di agevolazioni pubbliche. "E'una giornata importante per l'intero Abruzzo e per noi, in questo tentativo intenso di dare un indirizzo alla Politica industriale in questa regione", ha commentato il vicepresidente della Giunta regionale con delega allo Sviluppo economico, Giovanni Lolli. "Così si realizza quella regione attrattiva per le imprese, facile e veloce nelle procedure che abbiamo in mente e che comincia a concretarsi", gli ha fatto eco il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso. Le aziende coinvolte sono D'Orsogna Dolciaria srl con il progetto "Innovazione di prodotto: le merendine tipo fetta al latte", contributo pubblico pari a 517.280,00; Marramiero s.r.l. con il progetto "Tradizione e progresso", contributo 1.105.200,71; Tecnomatic srl con il progetto "Hap Stinn- Hairpin Stator Innovation", nuova famiglia di motori elettrici, contributo di 1.170.625,00; Texol Srl con il progetto "Texol in sviluppo", crescita competitiva sui mercati internazionali, contributo di 972.931,32; Delta Preg Spa con il progetto "Programma di ampliamento e innovazione industriale per la competitività", contributo di 800.000,00; Honda Italia Ind.le Spa, con il progetto "New Honda Italy", introduzione di nuovi modelli, contributo di 1.142.500,00; Pilkington Spa con il progetto "Nuove metodologie per la curvatura, tempera e serigrafia vetri auto", contributo di 621.345,00; Straccia Packaging con il progetto "Sviluppo e innovazione nella produzione di imballaggi di carta e cartone" contributo di 2.014.630,00; Lfoundry srl con il progetto "CSL-LFMIT" introduzione di nuove tecnologie, contributo di 1.302.000,00; Sistemi Sospensioni spa con il progetto "Processo ADI-GMP" nuovi componenti di sospensione veicoli, contributo di 1.327.550,00.

 Il vicepresidente Lolli, prima di provvedere alla firma dei contratti di sviluppo, a valere sui fondi del Par Fsc 2007/13, ha ricordato i due anni di gestazione dello strumento negoziale, "anche se - ha osservato - i contratti di Invitalia hanno tempi significativamente superiori". In effetti, in questo periodo si è costruito "uno strumento amministrativo sartoriale - come ha aggiunto D'Alfonso - a misura d'azienda", oggi collaudato per procedere speditamente alla firma di altri contratti di sviluppo nelle aree di crisi ed in Valle Peligna. In ogni caso, il fondo destinato ai contratto di sviluppo, rifinanziato con 200 milioni di euro dal Governo nazionale, consentirà al nostro sistema industriale di realizzare programmi complessi di investimento, la riqualificazione settoriale, lo sviluppo di filiere o di poli di specializzazione, il riposizionamento competitivo dei tradizionali settori di specializzazione. Lolli ha dato atto al sistema industriale abruzzese di "essere maturo e fortemente radicato nella realtà regionale: la vera discontinuità con il Mezzogiorno - ha spiegato meglio - è rappresentata proprio dall'alta incidenza che l'industria ha, in Abruzzo, sul Pil e l'occupazione, un dato superiore alla media nazionale". Il Vicepresidente ha anche contestualizzato l'Abruzzonella morsa della crisi, cui si aggiungono gli effetti del terremoto, la dualità del modello industriale che vede concorrere le multinazionali e le piccolissime aziende, con meno di nove addetti. Ma è proprio qui, secondo Lolli che è necessario intervenire, creando per tutti un futuro incarnato da "innovazione, ricerca e propensione a dedicarsi ai mercati internazionali

 "Grazie alla via che apriamo qui - ha aggiunto Lolli - possiamo dimostrare a tutti che investire in Abruzzo è conveniente e che l'Abruzzo è una regione sempre più accogliente e che tutela l'occupazione. Noi ci stiamo attrezzando, anche pensando ad un sistema misto di aiuto che mette insieme il conto capitale e il credito agevolato, ricordando - ha infine ammonito il vicepresidente - che pegg io di una politica industriale inesistente c'è la politica industriale fatta dall'assessore anziché dalle imprese. Per questo sono necessarie le relazioni continue attraverso le quali le imprese propongono e le istituzioni accompagnano e semplificano" 

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