Il capogruppo del Ncd al Comune di Pescara, Guerino Testa, sollecita una "presa di posizione netta" del Comune del capoluogo adriatico e del sindaco Marco Alessandrini sulla questione della fusione dei Comuni di Pescara, Spoltore e Montesilvano, considerato che "non si puo' ignorare il voto dei mesi scorsi in merito al referendum". "Il 25 maggio 2014 - ricorda il rappresentante del Nuovo Centrodestra, il 71 per cento dei pescaresi ha chiesto - votando "si'" al referendum sulla fusione - una diversa organizzazione dei tre Comuni, piu' efficiente e meno costosa, con uno snellimento della macchina amministrativa, un taglio delle spese della politica e una semplificazione a beneficio di famiglie e imprese. La Regione si preoccupa giustamente dell'Aquila e della sua ricostruzione, raschia il fondo del barile per destinare risorse al capoluogo abruzzese colpito dal terremoto ma dimentica, purtroppo, colpevolmente, di occuparsi di una vicenda che si trascina da mesi e che riguarda Pescara e cioe' la fusione dei Comuni di Pescara, Spoltore e Montesilvano che consentirebbe un risparmio di 15 milioni di euro l'anno di fondi pubblici da reinvestire proprio sul nostro territorio". "E' ora - prosegue Testa - che il sindaco e l'amministrazione comunale di Pescara si schierino apertamente, uscendo dall'ipocrisia e superando le ambiguita'. Dicano con chiarezza se stanno dalla parte del 71 per cento dei pescaresi che hanno detto "si'" alla fusione e se intendono battersi perche' la volonta' degli elettori venga rispettata. Certo, e' possibile che il Comune stia dalla parte di chi si e' sempre opposto e continua anche oggi ad opporsi alla crescita ed allo sviluppo di Pescara e vuole, di conseguenza, affossare il progetto di fusione, ma va detto ai cittadini. Sul risultato del referendum il Partito Democratico sta dimostrando di essere "democratico" solo a parole e forse non se la sente di richiamare l'attenzione del presidente Luciano D'Alfonso, molto impegnato a favore dell'Aquila, addirittura con la promessa di una legge per garantire finanziamenti ad hoc, e assente sulla citta' di Pescara. Noi non ci stiamo anche perche' i pescaresi non hanno chiesto investimenti straordinari di fondi pubblici ma chiedono di rivedere l'esistente per beneficiare dei risparmi derivanti dalla riorganizzazione".
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