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Pubblicato il 22/05/2013 16:04

Inchiesta Rifiutopoli, cade l'accusa di corruzione

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Il Gup rinvia a giudizio l'onorevole Di Stefano e il consigliere Venturoni

Il deputato del Pdl Fabrizio Di Stefano, l'ex assessore regionale alla sanita' e attuale consigliere regionale dello stesso partito Lanfranco Venturoni, e gli imprenditori Rodolfo e Ferdinando Di Zio, sono stati rinviati a giudizio da gup del tribunale di Pescara Luca De Ninis nell'ambito della vicenda riguardante l'inchiesta sui rifiuti, che il 22 settembre 2010 porto' all'arresto di Venturoni e Rodolfo Di Zio. Il gup ha rinviata a giudizio anche l'ex amministratore delegato della societa' 'Team', Vittorio Cardarella, e la societa' Deco. La decisione del giudice e' arrivata dopo una camera di consiglio durata 24 ore. Per gli imputati accusati di corruzione il gup ha pero' proceduto al proscioglimento da questo reato. Nel caso di Di Stefano, accusato solo di corruzione, il reato e' stato invece diversamente qualificato in millantato credito o traffico di influenza.

I reati per cui sono stati rinviati a giudizio gli altri imputati sono peculato, abuso d'ufficio, turbativa d'asta. Il processo a loro carico prendera' il via il prossimo 23 ottobre davanti al tribunale collegiale di Pescara. La vicenda giudiziaria ruota attorno alla realizzazione a Teramo di un impianto di bioessiccazione. "Mi e' stata tolto - ha commentato Venturoni dopo la lettura del dispositivo - un capo di imputazione che riguardava la corruzione, e' rimasto invece il problema della formazione della societa'. Secondo il gup andava fatta la gara, io non sono un tecnico, pero' mi avevano assicurato che non era necessaria. Abbiamo quindi agito in maniera legittima, vedremo nel corso del dibattimento. Mi e' stata tolta la corruzione, che sicuramente non mi appartiene".

"Non sono un corrotto", scrive Di Stefano su facebook, "Questo ha sancito il Tribunale di Pescara. Sono felice che dopo tre anni sia stato dimostrata la mia totale estraneità ad un reato infamante come quello della corruzione. Avevo sempre detto che riponevo fiducia nel giudizio della magistratura, così è stato. Ringrazio i miei avvocati Massimo Cirulli e Peppino Polidori che mi hanno non soltanto supportato dal punto di vista legale, ma soprattutto sul versante umano. Ricomincio a fare politica, senza il fardello di questa infamia. Una brutta pagina si è chiusa, oggi ricomincio con più passione di prima"

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