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Pubblicato il 25/01/2014 19:07

Inchiesta sui rimborsi spese, Chiodi respinge le accuse: siamo persone perbene

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La video intervista e la conferenza stampa integrale

"La campagna elettorale è già iniziata ed è partita con un atto che potrebbe essere strumentalizzato ed inquinare, in qualche modo, i percorsi della stesa competizione elettorale. Ma se l'obiettivo dovesse essere quello di farci ritirare, dico, fin da subito, non ci ritireremo perchè siamo persone perbene". Carte alla mano, il presidente della Regione, Gianni Chiodi, si è difeso su tutta la linea rispetto alla accuse mossegli dalla procura di Pescara nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta, questo pomeriggio, a Pescara, nella sede della Presidenza. "Sulla vicenda del biglietto aereo di mia moglie, - ha chiarito Chiodi - sarebbe bastato prendere in considerazione chi ha effettivamente pagato il biglietto per capire che si tratta del sottoscritto. Un cosa è certa: la Regione non ha pagato il biglietto a mia moglie. Questo lo si evince chiaramente dall'ordine di bonifico indirizzato all'agenzia di viaggi. Documento che è a disposizione e che, ovviamente, consegnerò agli inquirenti". La seconda comunicazione di servizio del Presidente ha riguardato la contestazione di spese di missione relative a viaggi in alcune località italiane ed estere. "Mi riferisco ai soggiorni a Nizza, Capri, Milano, Torino e Verona dove mi sono recato per fini istituzionali - ha tenuto a precisare Chiodi - ed è tutto documentato. Esiste, infatti, un elenco di tutte le missioni con l'indicazione dei motivi per i quali le ho effettuate. Oltretutto, - ha continuato - si tratta di trasferte documentabili anche attraverso le ricostruzioni giornalistiche degli organi di stampa che ne hanno dato ampiamente conto. Anche rispetto a queste contestazioni, forniremo spiegazioni a chi di dovere. La terza comunicazione di servizio riguarda, poi - ha rivelato - la contestazione di spese di entità irrisoria che pure siamo in grado di giustificare. Si tratta di poche centinaia di euro". Infine, il presidente Chiodi ha espresso fiducia negli organi inquirenti. "A giudicare il Governo regionale - ha concluso - saranno certamente i cittadini abruzzesi ma voglio ancora credere nell'operato della magistratura. Del resto, la controprova l'avremo il 4 febbraio che sarà una sorta di cartina al tornasole

L'incidenza sulle vicende politiche amministrative della Regione Abruzzo e' molto pregnante da parte della magistratura, una volta a ragione e una volta a torto, e qualcuno puo' pensare che la politica possa essere commissariata perche' non serve piu'. E invece la politica serve e svolge un compito che e' un lavoro vero e proprio che i cittadini devono poter giudicare senza che ci possano essere delle situazioni in grado di alternare i processi democratici". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi a margine della conferenza stampa sull'inchiesta della Procura di Pescara sui rimborsi spese in Regione. "In Abruzzo - ha fatto notare - e' successo spesso: in quarant'anni sono stati solo quattro i governatori che hanno completato il mandato elettorale di cinque anni e nessuno e' stato rieletto e molto spesso le vicende giudiziarie hanno avuto un ruolo, alcune volte giustificato e alcune volte meno"

 

Chiodi ha sottolineato la "irrisorieta'" di alcune questioni prese in considerazione dalla Procura di Pescara, oltre a mostrare i documenti relativi al biglietto della moglie e alle missioni istituzionali. "Sono veramente dispiaciuto - ha commentato - perche' avevo puntato tutto, come immagine, sul fatto di portare una nuova attenzione sulla gestione della cosa pubblica. Abbiamo ridotto il debito pubblico del 25 per cento, le tasse, gli indennizzi, i vitalizi, il numero dei consiglieri da 45 a 31, le spese di rappresentanza del 75 per cento. Lo scorso anno avevo a disposizione 50mila euro del capitolo di rappresentanza e ne ho restituiti 45 al bilancio regionale perche' non li ho utilizzati e quest'anno su 50mila euro ne sto restituendo 47,5". Ha ricordato anche "il riequilibrio dei conti della sanita'. "Spero - ha concluso - che possa essere preso in considerazione, rispetto alla irrisorieta' di alcune questioni, tranne quelle gia' dimostrate documentalmente, che esse possono essere frutto di errori da parte dei funzionari"

 

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