Vertice in Confindustria, oggi, a Pescara, per discutere della vertenza della Italcementi di Scafa che rischia di chiudere i battenti. Al tavolo erano presenti i rappresentanti dell'Italcementi, il vicepresidente della Regione Alfredo Castiglione, il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa, i sindaci dei comuni del bacino minerario (Scafa, San Valentino, Manoppello, Lettomanoppello, Abbateggio, Roccamorice e Tuttivalignani), le segreterie di Rsu, sindacati e i lavoratori.
"Alla Italcementi - spiega il sindaco di Scafa, Giancola - si chiede di rispettare il piano sottoscritto lo scorso 14 gennaio, che garantiva la cassa integrazione per i lavoratori per 24 mesi e che oggi viene messo in discussione paventando una possibile chiusura del cementificio di Scafa il 31 gennaio 2014. Oggi la cassa integrazione per ristrutturazione va intesa per cessazione attivita'. Nel caso in cui la decisione di chiudere lo stabilimento di Scafa fosse irrevocabile, ha aggiunto il primo cittadino, chiederemo all'Italcementi un impegno formale a rinunciare all'istanza di rinnovo delle concessioni minerarie, in scadenza a giugno 2014. Se l'Italcementi ha deciso di abbandonare Scafa, quindi, bisognera' lasciare agli altri imprenditori la possibilita' di investire sul nostro territorio. Inoltre ribadiamo ai vertici dell'azienda che chiudere lo stabilimento non significhera' semplicemente mettere un lucchetto ai cancelli della fabbrica: i sindaci del bacino minerario hanno intenzione di mettere in campo tutti gli strumenti in proprio possesso per ottenere una bonifica del suolo e il ripristino delle strade martoriate per anni dal passaggio dei mezzi del cementificio".
Alla Regione Abruzzo si chiede di "vigilare sulle voci che sono circolate nelle ultime settimane circa la possibile realizzazione di un nuovo opificio a Bussi mediante l'utilizzo di fondi pubblici per la bonifica del sito. Una prospettiva che va scongiurata a tutti i costi - conclude il sindaco - poiche' rappresenterebbe un ulteriore schiaffo ai lavoratori che hanno dedicato la loro vita allo stabilimento di Scafa". Un incontro su questa vertenza (70 i lavoratori interessati direttamente, 160 con l'indotto) e' previsto il 10 settembre a Roma presso il Ministero del Lavoro
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