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Pubblicato il 29/08/2013 15:03

Italcementi, nuova protesta

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I lavoratori hanno bloccato ancora una volta la Tiburtina

 "La chiusura dell'impianto di Scafa dipende dal perdurare delle condizioni del mercato del cemento in Italia, che registrano un volume di vendite piu' che dimezzato rispetto a sette anni fa. Una situazione nota a livello nazionale, dopo che sia l'Aitec (associazione di settore dei produttori di cemento), sia l'Ance (associazione di settore dei costruttori) hanno evidenziato i numeri di una crisi drammatica per tutta la filiera delle costruzioni", afferma Italcementi in una nota. La societa' spiega le ragioni che hanno portato alla decisione di cessare l'attivita' produttiva dello stabilimento di Scafa: "Le vendite nel nostro Paese hanno registrato nel primo semestre del 2013 una ennesima consistente diminuzione. I dati del Ministero dello Sviluppo Economico parlano di una ulteriore caduta del 18,2% tra gennaio e aprile 2013 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, che gia' aveva registrato un drastico calo dei volumi. L'andamento del mercato del cemento, del resto, rispecchia il momento difficilissimo che il comparto delle costruzioni sta attraversando. I dati diffusi a luglio dall'Ance parlano infatti di 690 mila posti di lavoro complessivamente persi in tutta la filiera negli ultimi cinque anni a causa della crisi del settore. Per fare fronte a questa situazione Italcementi ha varato un piano che prevede la razionalizzazione della propria rete produttiva, con la chiusura di alcuni impianti e la ristrutturazione di altri, scelti in base a una analisi complessiva del mercato italiano, al fine di mantenere il proprio apparato produttivo efficiente dal punto di vista industriale e adeguato ai mutati volumi di vendita. Questo potra' garantire la tenuta dell'azienda in una fase drammatica del mercato". 

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 Nuovo blocco della Tiburtina, questa mattina, a Scafa, per via di una manifestazione dei lavoratori della Italcementi, ai quali l'azienda ha annunciato la chiusura all'inizio dell'anno prossimo. Dalle 8 gli addetti sono in sciopero (per 4 ore) e alle 9 ha preso il via l'occupazione, seppure in forma pacifica, della Tiburtina, nei pressi dello stabilimento, e la manifestazione sta creando problemi e rallentamenti al traffico. Due giorni fa si e' svolta la stessa protesta, anche allora promossa dai sindacati, al cui fianco ci sono i sindaci dei comuni della zona, la Provincia di Pescara e la Regione - come fa notare Giovanni Panza della Uil. Stamani, in piazza, ci sono anche dei sindaci. "Ora si attende l'incontro con i rappresentanti del governo richiesto dal presidente della Provincia Testa e dal vice presidente della Regione Castiglione" - ricorda Panza. L'auspicio dei sindacati e' che "l'incontro avvenga prima del 10 settembre, quando e' stato annunciato un incontro al ministero dello Sviluppo economico per la modifica della cassa integrazione da ristrutturazione aziendale a cessazione dell'attivita'". 

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