L'Abruzzo sarà presente al Padiglione Italia dell'Expo di Milano per sei mesi, con un ufficio di rappresentanza, uno spazio espositivo e la partecipazione alla Mostra sull'Italia delle Regioni che esibirà le eccellenze dei territori italiani con riferimento a cultura, colture, paesaggio e innovazione. Ad annunciarlo questa mattina il Presidente della Regione, Gianni Chiodi, in occasione della firma della convenzione con Diana Bracco, Commissario Generale di Sezione per il Padiglione Italia e Presidente di Expo 2015 e Cesare Vaciago, Direttore Generale di Padiglione Italia.
"Per noi - ha spiegato Chiodi - si tratta di una presenza importante, ottenuta tra l'altro senza incidere sul bilancio regionale, ma recuperando residui di risorse delle precedenti programmazioni. La partecipazione all'Expò rappresenta un volano utilissimo per rilanciare il turismo, senza contare poi la possibilità di coinvolgere nell'organizzazione di questo appuntamento una realtà cruciale per la nostra economia, vale a dire i poli di innovazione e le reti di impresa, sui quali abbiamo puntato e continueremo a puntare come segmenti imprescindibili della ripresa economica".
Da parte sua, il Commissario Diana Bracco sottolinea in una nota che "La firma di oggi con la Regione Abruzzo conferma il legame profondo e positivo che esiste tra i territori e Padiglione Italia. Solo attraverso il contributo dei territori, sarà possibile realizzare un'Esposizione all'altezza dei bisogni e delle potenzialità del Sistema Italia. Sono certa che con l'impegno di tutti riusciremo a realizzare un'Expo davvero memorabile, capace di riportare l'Italia al centro dell'attenzione del mondo, così come il nostro Paese merita. A maggior ragione quando la capacità di pensare alla costruzione di un futuro più positivo per tutti viene da zone del Paese fortemente provate da eventi incontrastabili come in questa regione, aumenta in tutti noi l'impegno per la costruzione di condizioni favorevoli alla ripresa. Padiglione Italia nasce anche per dare più speranze, sicurezze e prospettive a queste popolazioni".
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