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Pubblicato il 07/09/2012 20:08

L'Aquila, Equitalia replica sul pignoramento

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"E' stato spedito un assegno. Le somme giacenti in cassa sono di pertinenza degli enti creditori e pertanto impignorabili per legge".

In merito alla vicenda del pignoramento subito da Equitalia per un presunto mancato pagamento di 1.600 euro per spese processuali e legali, disposto dal Giudice di Pace di Sulmona, Equitalia in una nota precisa che 'Equitalia Centro ha provveduto, con raccomandata del 28 agosto 2012, a spedire all'avvocato Carlo Ponticiello, del foro di Napoli, un assegno di importo pari alle spese liquidate in sentenza (euro 618,68), piu' quelle dovute per il precetto (euro 142,89), al netto della ritenuta d'acconto. Equitalia ha reputato di non dover pagare gli ulteriori 920 euro per spese ingiustificate, relative alle trasferte, che il professionista ha arbitrariamente preteso senza che vi fosse alcuna pronuncia del Giudice in tal senso. Tutto per una controversia, si badi bene, del valore complessivo di 900 euro. In merito alle illazioni sull'impedimento dell'esercizio delle funzioni dell'ufficiale giudiziario, Equitalia si e' limitata a far presente che le somme giacenti in cassa sono di pertinenza degli enti creditori e pertanto impignorabili per legge, cosi' come i computer contenenti dati sensibili. In ogni caso Equitalia procedera' a difendersi in sede giudiziaria contro le infondate pretese del professionista'.

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Anche Equitalia può diventare un cattivo pagatore e gli ufficiali giudiziari potrebbero bussare agli sportelli dell'agenzia per intascare 1.600 euro, vale a dire l'importo fissato dal Giudice di Pace di Sulmona che ha condannato Equitalia a pagare le spese legali, dopo il ricorso vinto da un imprenditore abruzzese per una cartella esattoriale relativa a infrazioni stradali, Equitalia ha ignorato la disposizione e ha evitato l'ufficiale giudiziario sostenendo, secondo il legale dell'imprenditore, di essere un ente pubblico, quindi con beni non pignorabili.

Ora, la pratica e' sul tavolo del giudice dell'esecuzione del Tribunale dell'Aquila. 'In un momento cosi' delicato in cui si tartassano i contribuenti con richieste di pagamento eccessive e spesso ingiustificate per le quali non da' tregua ne' sconti - afferma il legale napoletano dell'imprenditore, Carlo Ponticiello - Equitalia si arroga il diritto non solo di non fare opposizione al precetto, che potrebbe e dovrebbe essere legalmente proposta in caso di contestazioni, ma anche di limitarsi a non pagare attendendo che il sottoscritto faccia ogni volta 600 chilometri per il recupero di quanto dovuto'. 'Mi meraviglia poi - prosegue il legale - l'affermazione di Equitalia quando sostiene di essere un ente pubblico e, quindi, non soggetto a pignoramento: Equitalia e' una societa' per azioni a partecipazione pubblica, il che e' cosa ben diversa dall'ente pubblico, come sono per esempio il Comune dell'Aquila o la Prefettura. Ma la cosa piu' grave e' costituita dal fatto che la pretestuosa affermazione di essere ente pubblico e' stata utilizzata per bloccare un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, al posto, come per noi comuni mortali, dell'opposizione all'esecuzione davanti a un giudice dello Stato'.

Nei giorni scorsi il funzionario del Tribunale dell'Aquila si era presentato nella sede del capoluogo regionale della societa' di riscossione per pignorare i beni, dopo un atto di precetto per il pagamento di 1.600 euro notificato a giugno a Equitalia e da quest'ultima ignorato.

 

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