Il Cal - Consiglio per le Autonomie Locali - dovra' indicare entro l'11 settembre il riassetto delle Province abruzzesi. La Confcommercio di Pescara - si legge in una nota - e' tuttavia dell'idea che la Provincia di Pescara non possa e non debba scomparire. Per la citta' di Pescara sarebbe infatti estremamente mortificante la cancellazione della sua Provincia in quanto la stessa, in questi ultimi anni, ha avuto un rapido e crescente sviluppo dal punto di vista commerciale, turistico ed economico.
"La nostra Provincia - osserva l'associazione - ha infatti una grande storia: nacque dall'unione dei due Comuni di Pescara, a sud del fiume omonimo e allora in provincia di Chieti, e di Castellammare Adriatico, a nord del fiume e allora in provincia di Teramo. Per la Confcommercio la Provincia di Pescara e' da considerare senza dubbio alcuno il centro nevralgico di tutta l'economia regionale: muove infatti da sola il 65% del Pil dell'intero Abruzzo. L'idea che invece fortemente condividiamo - afferma la Confcommercio - e' quella della nascita di una terza Provincia, e cioe' quella di Pescara/Teramo, ricalcando esempi gia' riscontrati in altre regioni italiane, come ad esempio nel caso di Forli'/Cesena. A sostegno e supporto della nostra tesi, il fatto che le due Province sono vicine, hanno la stessa estensione, ed appaiono entrambe forti sotto il profilo turistico costiero. La loro unione determinerebbe quindi un risultato ottimo per lo sviluppo e la crescita dell'intera zona pescarese e teramana"
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