Due anni fa contribui' a portare il Pescara di Zeman in A insieme a Immobile e Insigne, due altri 'giovani' della Nazionale. Ora Marco Verratti insieme ai due compagni e' tra i 23 azzurri che andranno ai Mondiali. Un salto triplo per un giocatore che ha saputo fare tesoro dei rimproveri piu' dei complimenti. "Prediligo gli allenatori che ti strigliano rispetto a quelli che ti dicono sempre bravo, sono questi che ti fanno crescere, come Prandelli e Ancelotti. O come Zeman, un grande maestro", racconta il 22enne centrocampista. "Zeman - aggiunge - ci ha dato tanto, ci faceva sempre stare sul pezzo. E il fatto che oggi noi tre siamo qui conferma che il calcio sa regalare delle belle storie". E' stato il tecnico boemo a trasformare Verratti da trequartista a regista. "Molti mi dicevano che con Zeman non avrei mai giocato invece fin dal primo giorno mi dette fiducia". Cosi' l'abruzzese e' diventato un centrocampista completo come sta dimostrando nel Psg, squadra con cui ha vinto due scudetti diventandone un punto fermo. "Non c'e' un ruolo che preferisco, da tre anni cambio di continuo. Giocare assieme a Pirlo? Dico che ora e' possibile. A Parigi gioco assieme a Thiago Motta, un altro giocatore tecnico. E con uno come Andrea e' impossibile non trovarsi bene", spiega. Insomma l'etichetta di vice-Pirlo inizia a stargli stretta e sabato il ct l'ha testato alle spalle degli attaccanti. Sorpreso di essere tra i 23? "Due giorni fa ho sentito Ibrahimovic, mi aveva detto di stare tranquillo perche' sarei andato di sicuro al Mondiale. Sono contento per me e dispiaciuto per chi ha dovuto lasciare, penso a Montolivo, il suo infortunio ci ha scosso tutti, e a Rossi che e' stato molto sfortunato". "Per il resto - precisa - sono uno che pensa sempre al presente perche' e' cosi' che si costruisce un grande futuro. E fare la Champions mi ha aiutato, ho affrontato giocatori che fino ad allora avevo visto solo in tv". Dopo Verratti anche Immobile giochera' all'estero, la fuga dei talenti italiani appare inarrestabile. Il centrocampista non ha dubbi:"Il calcio non e' piu' un fatto nazionale e club come il Psg o il Borussia Dortmund vogliono qualcuno lo prendono. Se un giorno tornero' in Italia? A Parigi sto davvero bene ma quando non mi vorranno piu' la priorita' sara' tornare qui". "Come esci dal tuo Paese ti accorgi quanto vale essere italiano, mi vengono i brividi e capisco che tanti ragazzi vorrebbero essere al mio posto''. Verratti chiude con un sogno si spera non sia impossibile: ''Un anno fa arrivai in finale con l'Under 21 ma persi, ora il sogno e' vincere il Mondiale''.
© Riproduzione riservata
Utenti connessi: 1
Condividi: