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Pubblicato il 12/07/2014 16:04

Mancato sfratto dei morosi, sindaco Cialente citato dalla Corte dei Conti

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 I vertici dell'amministrazione comunale dell'Aquila citati dalla Corte dei Conti per non aver sfrattato gli aquilani morosi dagli alloggi antisismici del progetto C.a.s.e. e dei Map, hanno provocato, per l'accusa, un danno da 11,8 milioni di euro. Ad annunciarlo e' il sindaco dell'Aquila Massimo Cialente che pubblica sulla propria bacheca Facebook una lettera polemica indirizzata, tra gli altri, al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e al presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Cialente e' citato dalla Procura della Corte dei Conti per il prossimo 16 dicembre, insieme agli assessori all'Assistenza alla popolazione Fabio Pelini e al Patrimonio Alfredo Moroni nonche' alla dirigente Patrizia del Principe per un danno erariale pari ad 11 milioni 871 mila euro da dividere equamente tra ciascuno dei citati. "In nome dello Stato che oggi sta accusando me e di fatto accusa l'intera amministrazione comunale aquilana e la sua macchina, colpevoli di aver fatto fronte nonostante mille difficolta' all'abbandono totale, in nome di questo Stato che ci ha lasciati senza forze a fronteggiare l'emergenza - tuona Cialente - vi sfido ciascuno per le proprie competenze a venire voi qui a far rispettare la legge e a sfrattare tutti coloro che, alla fine dei nostri processi amministrativi avviati, saranno nell'impossibilita' oggettiva di pagare". 

Secondo l'accusa contenuta nell'atto di citazione, Cialente e i suoi hanno "anteposto a una corretta gestione politica amministrativa del problema, l' esigenza di non turbare, per mero calcolo politico, i cittadini morosi, a danno della collettivita' integralmente considerata". "Abbiamo centinaia di nuclei familiari nell'impossibilita' oggettiva di pagare poiche' privi di qualsiasi reddito - replica il primo cittadino - Si tratta degli ultimi di questa citta', quelli ai quali il terremoto ha portato via non solo la casa ma quel minimo di reddito che gli permetteva di condurre un'esistenza dignitosa". "Comunicheremo i nomi delle famiglie da sfrattare alla Guardia di finanza, invitandola a trasmetterli al prefetto, che certamente li trasmettera' al ministero degli Interni - annuncia - al contrario di quanto riportato nell'atto di citazione, che ritiene la mia affermazione pretestuosa, ribadisco come sindaco della Citta' dell'Aquila, che ritengo che avremo gravi problemi di ordine pubblico". E conclude: "Il giorno che questo Stato che oggi ci processa verra' a eseguire gli sfratti con la celere, noi staremo con gli sfrattati". 

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