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Pubblicato il 17/02/2015 11:11

Mari Fiamma boccia la Legge di ricostruzione ad hoc

mari fiamma, boccia

 "Una iattura". Caustico il commento di Apindustria L'Aquila relativamente alla nuova legge per la ricostruzione. "Piu' volte - ricorda il segretario generale Massimiliano Mari Fiamma in una nota - abbiamo criticato il metodo 'aquilano' di cambiare le regole in corso d'opera e l'ennesima dimostrazione di questa 'debolezza politica' e' una legge per la ricostruzione che prendera' la luce a 6 anni dal sisma. Sarebbe anche la benvenuta se andasse ad inserirsi nel contesto normativo e di prassi consolidata che, finora, ha fatto si' che si procedesse a ritmi tutto sommato accettabili, almeno per la periferia cittadina, il problema e' che, al contrario, questa legge provochera' solo danni e ritardi abissali che, forse, non dispiacciono troppo a qualcuno. A nostro avviso - afferma Fiamma - la legge non sara' affatto una iniziativa 'per' la ricostruzione ma 'contro' ed i motivi li abbiamo ampiamente sviscerati sia pubblicamente in tempi insospettabili che privatamente a tutti i politici interessati in ogni occasione possibile. In primo luogo - osserva Apindutria - saranno rimessi in discussione tutti i contratti ed i precontratti sottoscritti con le imprese generando infiniti ricorsi legali, sara' poi attribuita una responsabilita' enorme sui presidenti dei consorzi e gli amministratori per la scelta finale dell'impresa secondo parametri che, oggi, nemmeno le piu' efficienti amministrazioni pubbliche sono in grado di valutare. Anche li', a seguito dell'aggiudicazione del bando, come accade sempre, si dara' la stura a ricorsi che porteranno, alla meglio a ritardi di mesi, senza contare l'eventuale rivalsa del primo aggiudicatario. Ovviamente la procedura ipotizzata, tranne in alcuni casi evidenti, terra' al di fuori del processo la maggior parte delle imprese locali. Secondo un nostro approfondito calcolo i ritardi accumulati possono tranquillamente ipotizzarsi tra l'anno e mezzo ed i due anni, calcolando le invernate poco miti della nostra zona. Oltretutto - prosegue Fiamma - la legge, come capita spesso, non e' mai stata realmente prospettata agli attori del territorio, associazioni di categoria e sindacati. Siamo certi che queste affermazioni - conclude il segretario generale di Apindustria Massimiliano Mari Fiamma - rappresentano lo sdegno e la disapprovazione sia delle nostre 148 imprese edili associate (oltre 1.700 dipendenti in provincia) sia quello della maggior parte delle aziende locali".

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