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Pubblicato il 09/06/2012 19:07

Maxi operazione dei carabinieri contro l'immigrazione clandestina

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Ventisei misure di custodia cautelare eseguite dal Comando provinciale di Pescara

 

Maxi operazione dei carabinieri del comando provinciale di Pescara contro l'immigrazione clandestina. Ventisei le misure cautelari da eseguire nei confronti di altrettanti presunti componenti di una organizzazione internazionale dedita alla tratta di immigrati clandestini.

Il volume d'affari dell'organizzazione internazionale ammonta a sei milioni di euro.

I particolari della operazione "Kebab" sono stati resi noti, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, dal comandante dei carabinieri di Pescara Marcello Galanzi e dal capitano Eugenio Stangarone. I capi del sodalizio, tutti di origine pakistana, reclutavano le persone che volevano entrare in Italia e poi attraverso degli intermediari contattavano degli imprenditori compiacenti che davano la loro disponibilità ad assumere i clandestini. L'organizzazione si è avvalsa anche di diversi professionisti, vale a dire commercialisti e consulenti del lavoro, per inoltrare le pratiche e i documenti necessari per ottenere i visti dì ingresso e il nulla osta. Stando alle indagini anche gli imprenditori compiacenti si sarebbero prestati ad inoltrare le domande, ben sapendo che non avrebbero mai assunto i clandestini. Gli extracomunitari per ottenere il visto e il perfezionamento della pratica hanno dovuto sborsare 12mila euro.

Dalle indagini risulterebbe che in due anni sono state presentate 500 istanze di ingresso in Italia. Per ogni pratica l'organizzazione versava agli imprenditori 3 mila euro. Agli intermediari invece spettava un compenso che variava dai 150 ai 1.500 euro. Gli extracomunitari, una volta entrati in Italia, omettevano di presentarsi alla competente prefettura e si sistemavano presso parenti o si dirigevano in altri paesi europei, in attesa di sanatorie.  

I provvedimenti, eseguiti in Abruzzo, Calabria, Emilia Romagna e Lombardia, sono stati emessi dal Gip di Pescara su richiesta della locale Procura, nei confronti di cittadini italiani e pakistani.

 

 

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